ASUS GRYPHON Z87, la famiglia TUF si espande - Overclock

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Usufruendo di un sistema di raffreddamento a liquido siamo riusciti ad overcloccare il processore ed a rimanere stabile sotto LINX fino alla frequenza di 4500 MHz. Noto tool di stress, LINX si avvale delle librerie Linpack della Intel ed è in grado di portare il carico su tutti i core della CPU prossimo al 100 %.

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Per questo l’esecuzione di suddetto test e la buona riuscita è particolarmente gravosa non solo per la quantità di calore prodotto che ovviamente dev’essere smaltito, ma anche per i vari sottosistemi di alimentazione della scheda madre.

 

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Altro test particolarmente gravoso in quanto sfrutta tutti i threads della CPU è il benchmark Wprime di cui è disponibile sia il test 32 che 1024. In sintesi il benchmark calcola la radice quadrata dei primi 32 milioni di numeri interi e dei primi 1024 milioni di numeri interi utilizzando l’ALU del processore, simile al benchmark SuperPi ma con un impatto in termini di carico e calore sviluppato molto maggiore. Utilizzando un sistema di dissipazione ad azoto liquido siamo riusciti a spingerci a quasi 5800 MHz, una frequenza ragguardevole per un test multithreaded e per una scheda madre che non è di certo stata progettata per l’overclock estremo. La ASUS Gryphon Z87 ha sopportato senza grossi problemi una lunga sessione di overclock sub-zero, a dimostrazione della qualità delle componenti utilizzate. I test effettuati confermano le nostre aspettative: la Gryphon è una scheda madre molto robusta, perfetta per chi vuole effettuare un overclock daily use. La scheda non è stata progettata per l’overclock estremo, ma avendola testata sotto azoto si è comportata più che onorevolmente, garantendo tensioni molto stabili e grazie al BIOS ASUS, un buon overclock è molto semplice da ottenere. Ovviamente non ha quegli accorgimenti presenti nelle schede di fascia più alta come la serie ROG, che presentano punti di lettura delle tensioni e profili pre-memorizzati per il settaggio di determinati chip di memoria. La scheda si è comportata molto bene nello sfruttare la memoria, grazie al vantaggio del controller integrato in Haswell che ha fatto notevoli passi avanti. Abbiamo notato anche l’assenza del display a doppio digit per la diagnostica in fase di boot nonché i pulsanti di accensione e di reset, preziosi per chi utilizza la motherboard a banco.

Corsair

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