Ciao Mondo 3!

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Oggi abbiamo il piacere di presentarvi una nuova serie di alimentatori Enermax, più precisamente il modello Revolution X't ERX530AWT. Presenta un design semi-modulare, una certificazione 80Plus Gold, connettori piatti ed una grande ventola da 140mm. Ci sono tutti i presupposti per un modello davvero notevole, a maggior ragione se consideriamo poi la qualità dei prodotti immessi da questo marchio, sempre molto elevata per quanto concerne gli SMPS. Scopriamolo insieme, buona lettura!

enermax-logo

Nata a Taiwan nel 1990 fu la prima azienda a introdurre le PSU nel mercato dei componenti per computer. Immediatamente diventata leader nel settore, Enermax ha deciso di allargare il suo portfolio aggiungendo case, dissipatori per processori, ventole per sistemi desktop e portatili e da non molto anche tastiere in kit wireless. Attualmente Enermax ha la propria sede a Taoyuan con succursali in USA, Francia, Germania, Giappone ed Italia.

 

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L'obiettivo di Enermax con la serie Revolution X't è quella di fornire anche le prestazioni e la qualità della fortunata serie Revolution anche nella fascia più bassa del mercato, con modelli che vanno da 430W a 730W. Enermax dovrà quindi porre un occhio di riguardo nei confronti del prezzo al fine di fornire un'alternativa ai più costosi modelli della serie Revolution87+. Non a caso i modelli da 550W e 750W di questa serie sono stati ora posti in End Of Line. Cercheremo quindi di capire se queste aspettative saranno confermate.

 

Il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 605W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente, e come vedremo si è dimostrato un ottimo modello, capace di reggere quindi un i7 920 overcloccato ed overvoltato a 4GHz, ed una GTX480 nvidia sotto Furmark. Ricordiamo che questo modello di GPU è uno dei più problematici sotto il punto di vista del consumo energetico, a maggior ragione se overvoltate, nel qual caso si raggiungono livelli davvero senza paragone per due sole schede video. Qualora foste interessati a modelli della concorrenza di ultima generazione, state certi che quello che vedrete oggi sarà lo scenario peggiore, quindi non dovrete minimamente preoccuparvi.

 

Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

 

Di seguito le specifiche tecniche:

SPECHTECH

Il prezzo è circa 92 euro IVA compresa e la disponibilità in commercio immediata.

 

 

NOTA ErP Lot 6 2013: questa certificazione significa che il sistema segue la nuova direttiva Europea “eco-design” ErP Lot 6 2013, ovvero che l’alimentatore consuma meno di 0.5W nello standby mode*), a causa di una circuteria di alimentazione 5Vsb molto efficiente. 

 

*: solo in combinazione con una scheda madre avente la medesima certificazione ErP Lot 6 2013

 

Link alla pagina di presentazione del modello:

http://www.enermax.it/power-supplies/revolution-xt/

 

Enermax Revolution X't ERX530AWT Prodotto recensito da Matteo Trinca in data 28 Febbraio 2014. Voto: 4. Prezzo medio in Italia 92

  


 

Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di buona qualità e l’imballo interno è davvero ottimo, poiché l’alimentatore è avvolto in un singolare imballo molto spesso e a prova di urto:

 

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All’interno della confezione troveremo una buona dotazione, leggermente superiore allo standard per via della presenza delle fascette di cablaggio e del manuale:

 

  • L’alimentatore
  • Cavo di alimentazione AC
  • Fascette per il cablaggio
  • Sacca contenente i connettori modulari
  • Fascette per il cablaggio
  • 4 viti
  • Manuale

 

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Ricordiamo che è parzialmente/non modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

 

 

Forniamo le fotografie del manuale:

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Ovviamente in questo caso è presente la certificazione di Ecova Plug Load Solutions e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore al 92%. Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

 

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Analisi dell’esterno

Il design esterno presenta una finitura ruvida e si caratterizza per connessioni semi-modulari ed una grande ventola centrale da 140mm. Nella parte anteriore troviamo le connessioni modulari dell’unità, assieme ai cavi non removibili di alimentazione da 24, 4+4 PIN della scheda madre e CPU, assieme al 6+2 PCI-E. 

 

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NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale, anche se comunque in questo caso è decisamente apprezzabile lo sforzo a livello di progettazione da parte del produttore.

 

Lateralmente, in alto a destra, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio. Troviamo posteriormente le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove è posizionato un classico pulsante di accensione, di dimensioni standard.

 


 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

 

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  devono essere incluse delle componenti secondarie affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In questo caso troviamo due condensatori ad Y, ma nessuno ad X nel primo stadio; sul PCB principale invece due induttori toroidali, due condensatori ad Y, due ad X ed un MOV (MOV: Metal Oxide Varistor). Possiamo osservare anche la presenza di un termistore, utile qualora fosse presente una grande corrente in entrata.

 

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Da notare il controller Weltrend WT7502V:

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NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario è presente un condensatore elettrolitico Teapo, da 330μF per 400V, certificato a 85 °C.

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

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Nelle fotografie superiori possiamo notare il diodo CREE CAD060 e i due MOSFET Fairchild K16A60W. Subito dietro è presente il controller PFC/PWM Champion 6802TAHX (Revisione P01), situato in un PCB dedicato verticale, il quale purtroppo è qualitativamente inferiore al CM6502S, che offre una migliore efficienza rispetto ai classici CM6800 e CM6802 IC.

 

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NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

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Nel secondario, complice l’utilizzo di un design DC-DC, i voltaggi +5V e +3.3V sono ricavati dalla rail principale +12V. Ciò porta ad una maggiore efficienza, voltaggi in uscita più puliti (basso ripple e noise) ed una perfeta regolazione del voltaggio, stando a quanto riporta la stessa Enermax. È evidente quanto in realtà questo chassis possa essere sovradimensionato rispetto all’unità, ma è evidente la ragione, ovvero che è stato utilizzato un telaio standard per diverse piattaforme. In questo caso, essendo una variante intermedia, troviamo una dissipazione termica adatta al wattaggio complessivo, complice l’eccellente efficienza. Nella parte terminale si nota infatti una concentrazione molto elevata di cavi che limita la dissipazione verso il PCB; sono presenti diverse tipologie di condensatori: CapXon da 10uF per 50V (CS0010/63 CLICCA), 22per 50V, 2200uF per 16V e 2200uF per 10V, certificati a 85 °C. La qualità nell’assemblaggio è ottima, anche se qualche componente nel secondario è migliorabile. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Enermax ha scelto un design single-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A. Che ciò sia possibile mediante una semplice saldatura delle singole rail non possiamo darvene la certezza (sempre per il discorso PCB posteriore), anche se comunque sia a livello funzionale è irrilevante, poiché anche se fosse sarebbe una pratica diffusa e indolore. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici.

 

 

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In questa sezione possiamo notare il controller Anpec APW7159 (A).

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Di seguito le specifiche tecniche, da cui ricaveremo alcuni dati interessanti:

CONTROLLER SECONDARIO

 

OCP e UVP? Bene ! Enermax non lo ha specificato, ma sono invece presenti !.

 

NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari al doppio, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

FOTO

 

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere buona, ma non eccelsa, però l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 


Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello.

FOTO

 

Meccanismi di protezione e PCB

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a destra ne riportiamo, o meno la presenza:

 

  • OCP, non specificata, ma presente !
  • OPP, si
  • OTP, si
  • OVP, si
  • SCP, si
  • UVP, non specificata, ma presente !
  • SIP, si
  • NLO, non specificata
  • BOP, non specificata

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

 

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto ‘’Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code®” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

“UPV” – Questa è invece l’ Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

“SIP” - Oltre a queste è presente la protezione SIP ovvero la “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

“NLO” – Stiamo parlando della No Load Protection ovvero un sistema che permette di accendersi anche qualora non ci fosse carico nelle sue linee di uscita. Stando alle informazioni riportate in portali di elettronica, non è una protezione vera e propria, quanto piuttosto uno standard di riferimento.

“BOP” – La Brown Out Protection implica la presenza di un meccanismo di compensazione per un intenzionale, o non intenzionale, calo di voltaggio in un SMPS. Questa pratica di ridurre il voltaggio improvvisamente è utilizzata in casi di emergenza per ridurre il carico di potenza in uscita. Questa riduzione  è tale per periodi prefissati, da minuti ad ore. In caso di Blackout può addirittura essere imposta come misura preventiva dell’ultimo secondo. Nel caso delle periferiche che utilizzano questi sistemi di protezione (quindi SMPS dato che stiamo parlando di alimentatori), non ci saranno problemi in questi casi. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

 

Riassumendo, il modello ERX530AWT presenta un elevato numero di certificazione ma ci chiediamo per quale ragione non siano state inserite le OCP e la UVP all'interno delle certficazioni effettive, poiché fortunatamente sono presenti. La SIP generalmente è presente ma non viene menzionata, indi per cui è certamente positivo che sia stata inserita nella lista delle protezioni certificate.

 


 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

Si è scelto di adottare una ventola proprietaria, precisamente la Enermax ED142512M-OA, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.45A ed un bearing della tipologia 'Twister Bearing". Enermax specifica un MTBF di circa 100.000h, quindi superiore a 3 volte tanto la media di ventole standard ! La conformazione è classica a 7 pale ed il colore è nero trasparente. Che dire, se non il fatto che è la ventola utilizzata nel modello Enermax Platimax top di gamma ! Questo significa che non è affatto economica e che presenta quindi delle caratteristiche peculiari: RPM pari a circa 2000, ma con un meccanismo di controllo denominato SpeedGuard, che minimizza il rumore e che quindi evita RPM molesti con carichi discreti. É interessante notare che è stato adottato anche un meccanismo di spegnimento della ventola successivo di 60s rispetto allo spegnimento del computer, al fine di dissipare il calore rimanente all'interno della PSU. E’ un modello molto valido quindi e potete stare tranquilli sotto il punto di vista rumorosità, vita e prestazioni

 

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In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso ( per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

 

Lunghezza cavi e modularità

La lunghezza dei cavi è molto buona, soprattutto per quanto riguarda il connettore di alimentazione della CPU da 8 PIN posteriore, che raggiunge i 62.5cm; questo ci permetterà di installare l’alimentatore anche in basso, in cabinet XL-ATX, e senza il minimo problema per il cable routing. Consigliamo sempre di acquistare prolunghe, soprattutto per la 24 PIN ed il connettore di alimentazione da 8 PIN della scheda madre però in questo caso non ve ne sarà necessità. L’alimentatore è parzialmente modulare ma una particolarità degna di nota è lo sleeving dei cavi, che presentano una tipologia slim. La rigidità dei singoli PIN è buona, nonostante la tipologia, anche se non è pari a altri modelli in commercio. Nel corso di una delle prossime recensioni affronteremo la questione in maniera più approfondita, comunque sia potete stare tranquilli anche sotto questo punto di vista poiché non abbiamo riscontrato carenze a livello strutturale.

 

Riportiamo alcune fotografie dei cavi in dotazione:

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Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

 

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto che è stato molto soddisfacente e che risulta essere perfettamente in linea con quanto dichiarato, non lasciando ombre od incertezze sull’utilizzo con sistemi dall’elevato consumo energetico. In rapporto alle protezioni interne però ci saremmo aspettati qualche certificazione in più da Enermax, peccato.

 


Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.

 

Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 19 gradi centigradi.

 

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 

SYSPROVA CPU e GPU

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

PARFUNZ CPU e GPU

 

NOTA TEST: abbiamo una procedura particolare, con carichi seriali. Qui potete osservare i preset e le misurazioni di consumo AC. Per le misurazioni di efficienza fate riferimento a quelle di Ecova Plug Load Solutions, leader mondiale nelle certificazioni degli alimentatori e proprietario della certificazione 80 Plus. Nel prossimo capitolo osserveremo il comportamento nel dettaglio, analizzando la stabilità sotto carico sulle singole rail.

 


 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

ECOVA

 

 
RESULTS

                                                                                        

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

 

La stabilità è valida nel complesso, anche se purtroppo emerge che con carichi molto elevati ovvero con un leggerissimo overload, la stabilità tende al ribasso. Il test a 605W si è rivelato essere un limite fisiologico di questa piattaforma quindi non consigliamo di attestarsi su questo carico. Per quanto possibile, è meglio evitare; in questo scenario, essendo stato utilizzato un design DC-DC sul secondario, se cala la +12V, c'è un leggero decadimento anche sulle rail correlate, in particolar modo sulla +3,3V e 5V. Nulla di preoccupante comunque. Ricordiamo che Enermax ha a listino una piattaforma leggermente più potente, avente poco più di 600W di carico certificati dal produttore. L’alimentatore presenta una buona silenziosità complessiva ed è ben termoregolato. Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti. Le temperature sembrano essere leggermente superiori allo standard e non escludiamo che con una Hot-Box possa rendere leggermente meglio del test a freddo, come in questo caso.

 


 

argento

 

Prestazioni

4 stelle

Valide, l'ultimo test è in leggero overload e ha retto

 

Prezzo

4 stelle

Elevate per un alimentatore di questa potenza ma in linea con gli alimentatori 80 Plus gold

 

Design Esterno

4,5 stelle

Molto valido

 

Design Interno

3,5 stelle

Migliorabile

 

Bundle

5 stelle

Eccellente

 

Ventilazione

5 stelle

Eccellente

 

Montaggio

4,5 stelle

Ottima la tipologia dei connettori

 

Complessivo

4 stelle

 

L’alimentatore Enermax Revolution X't ERX530AWT 530W è un modello valido nel complesso, presenta un ottimo amperaggio complessivo ed è potente il giusto da permettere una configurazione molto avanzata. A livello di componentistica interna troviamo elementi certamente interessanti, ma ci saremmo aspettati di trovare una maggiore costanza nella scelta di componenti sul primario e secondario, che per quanto valide, sono migliorabili. Da un alimentatore della serie Revolution, sarebbe lecito pretendere una qualità leggermente superiore allo standard. Eccetto questo piccolo particolare, che comunque non comporta problemi di stabilità, la termoregolazione è ottima, come la tipologia dei connettori ed il bundle, oltre alla ventola da 140mm. Il numero di protezioni è eccellente, complice l'ottimo controller Anpec APW7159A. il prezzo di vendita, di circa 92 euro potrebbe sembrare eccessivo per un aimentatore da "soli" 530W, tuttavia è in linea con molti altri modelli di questa fascia dotati di certificazione 80 Plus Gold. D'altra parte Enermax è una garanzia in questo settore. A tal proposito, forse la giustificazione risiede nei 5 anni di garanzia, che quindi certificano l'eccellenza dei prodotti di questo marchio. 

 

PRO

  • Parzialmente modulare
  • Efficienza molto elevata
  • Buona qualità costruttiva
  • Silenzioso
  • Buona stabilità nel complesso, ma non è consigliabile l'overload
  • Cavi in dotazione molto lunghi
  • Eccellente numero di protezioni

 

CONTRO

  • Qualche elemento nel design dell’unità migliorabile

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

Si ringrazia Enermax per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

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