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Cooler Master V700: il nuovo top di gamma Cooler Master per categoria - V700, analisi Pt.2 - Interno

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Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un alimentatore speciale, il Cooler Master V700 da 700W. Perché speciale? Perché fa parte della nuova serie appena immessa in commercio, top di gamma per wattaggio e interamente modulare. È un modello che si è dimostrato essere eccellente, scopriamone insieme le caratteristiche allora. Buona lettura !

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

Il design è Seasonic, più precisamente la famosa piattaforma KM3, che alcuni appassionati tra voi certamente conosceranno già (sicuramente in maniera indiretta, ad esempio Corsair AX760 80 Plus Platinum o alcune varianti XFX con certificazione 80 Plus Gold). Nel primario troviamo una topologia full bridge con un convertitore LLC. Cominciamo con l’analisi dunque: il primo elemento di un moderno SMPS è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono stati installati quattro condensatori ad Y ed uno a X nel primo stadio, oltre ad un induttore toroidale. Nel PCB principale troviamo altri due condensatori ad Y, due ad X, altri due induttori toroidali ed un MOV, utile qualora fosse presente una grande corrente in entrata.

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NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario sono presenti due condensatori Panasonic da 420V e 270 μF cadauno, certificati a 105 °C; subito accanto troviamo un diodo e due CoolMOS® Power Transistor 5R250P del produttore Infineon.

 

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

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Presentano una capacità medio alta per un alimentatore da 58A sulla rail, qualora fossero presenti carichi impegnativi non ci sarebbe nessun problema. Subito dietro è presente il controller PFC, situato in un PCB dedicato verticale, che risulta essere associato ad un dissipatore passivo di generose dimensioni. É il modello Champion CM6901. Offre una efficienza migliorata rispetto ai più comuni modelli CM6800 e CM6802 combo, PFC/PWM.

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NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

Nel secondario viene utilizzata la cosiddetta “rettificazione sincrona”, unita a convertitori DC-DC per la generazione delle rail minori. Una nota di merita va posta sul sistema di dissipazione e sul layout complessivo delle componenti in quanto l’interno è molto ben organizzato, privo di potenziali hot-spots o ricircoli d’aria calda, complice anche l’eccellente ventola da 135mm, che certamente aiuta a dissipare facilmente il calore dell’unità. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici e induttori toroidali. Da menzionare il fatto che nel secondario sono presenti condensatori polimerici Chemi-Con.

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In questa sezione possiamo notare il controller Weltrend WT7527V, installato su di un PCB verticale.

NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari a circa il triplo, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

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Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere su livelli molto elevati, come l’assemblaggio e la qualità della ventola.

 

Corsair

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