Ciao Mondo 3!

cooler master seidon 120xl introDopo aver recensito il dissipatore a liquido Seidon 120M, oggi è il giorno del fratellone maggiore, la versione XL. Si caratterizza per lo stesso diametro e larghezza, ma per uno spessore maggiore, ragion per cui è lecito quindi aspettarsi maggiori performance per lo stesso form factor. Questo standard è uno dei più performanti laddove ci sia una singola ventola da 120mm, il che implica che è possibile potenziare in maniera molto importante una determinata CPU, a patto però che l’aerazione interna del case sia soddisfacente. La struttura è quasi identica al modello 120M quindi non ci saranno sostanziali differenze sotto questo punto di vista. Un giudizio preliminare? Possiamo affermare con certezza che non potrete essere che estremamente soddisfatti. Procediamo dunque all’analisi, buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

Coolermaster logo

 

 

Cooler Master non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno dei marchi più famosi nel settore High-Tech per PC. Componenti top di gamma, grande qualità ed attenzione per i dettagli, ma soprattutto longevità delle componenti e soluzioni all’avanguardia. Abbiamo recensito poco tempo fa un dissipatore eccezionale, il TCP-800, poi l’incredibile All-In-One  Eisberg 240L Prestige ed infine il modello Seidon 120M. Oggi è il giorno del 120XL ed a listino è presente anche la versione potenziata Seidon 240, molto interessante, assieme all’Eisberg 120L Prestige. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Abbiamo testato il dissipatore sulla nostra nuovissima piattaforma di test con socket Intel LGA 2011. Al fine di garantire una suite di test simile a quella dell’utente finale, è stato utilizzato su un processore della famiglia Sandy Bridge-E ovvero il modello 3930K. Dato che il nostro interesse è  replicare le diverse condizioni di utilizzo ed offrirvi un servizio migliore, sono stati eseguiti diversi test approfonditi. Il processore è stato messo sotto carico con il programma Prime95 alle seguenti impostazioni: default, a 4.2GHz e a 4.5GHz.  Sarà analizzata la configurazione stock, comprendente due ventole proprietarie da 120mm in Push/Pull, le quali sono state testate con più impostazioni di velocità. Oltre a questo ovviamente sono state utilizzate due ventole Noctua NF-F12, di modo che sarà possibile continuare a potenziare la comparativa con i modelli recensiti fin d’ora, a parità di ventole.

 

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Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate ed i dettagli. Data la tipologia di dissipatore, sarà consigliabile utilizzarlo in cabinet di discrete dimensioni, con predisposizione per radiatori da 120mm ma con tolleranze generose, per via dello spessore maggiorato; data questa particolarità e date le differenze con gli altri modelli, vi invitiamo a confrontare le tolleranze in base al capitolo dell’analisi strutturale, dove sono riportate precise misurazioni laterali.

Qui di seguito riportiamo il link al produttore e alla pagina di presentazione del modello.

 

Il prezzo proposto ammonta a circa 85 euro, IVA compresa. 

Cooler Master Seidon 120XL Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 85€

 


Caratteristiche Tecniche e Bundle

 

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specifiche

 

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Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

ventole

 

 


Confezione e Bundle

 

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Il dissipatore è inserito all’interno di una classica, e notevole, confezione Cooler Master. Il quantitativo di informazioni è elevato e l’imballo decisamente valido, data anche la confezione di generose dimensioni. Il confezionamento interno è derivante da sostanze riciclate, similmente a soluzioni della concorrenza e similmente ai prodotti immessi da CoolIt ed Asetek. Ciò rende possibile ovviare in parte ai seri problemi derivanti dagli imballi di prodotti informatici, che per la loro natura inquinante sono problematici nello smaltimento. Una volta aperta la confezione però è presente un sottile strato di polietilene espanso (PET). La scatola, di forma rettangolare, è molto rigida, ed all’esterno vengono riportate le tolleranze laterali e i dettagli dimensionali, aspetto interessante dato che non è prassi comune. Il manuale in dotazione, altro non è che un gigantesco foglio con i dettagli di installazione. Avremmo gradito un manuale classico ma per ragioni di costo probabilmente non si è scelto di optare per tale soluzione; comunque sia è curato e adatto allo scopo.

 

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Lista del materiale che troverete all’interno della confezione:

  • il dissipatore AIO
  • il manuale illustrativo
  • il  sistema di montaggio per i sistemi Intel / AMD
  • le viti per il montaggio ed i blocchi di aggancio del sistema di ritenzione
  • 8x viti filettate lunghe metalliche per due ventole da 120mm
  • 2x ventole da 120mm, di ottima qualità

 

Riportiamo le foto dettagliate del manuale:

 

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Seidon 120XL: analisi strutturale, ventole e rumorosità

 

La struttura del Seidon 120XL ricorda vagamente quella degli AIO Asetek, per la loro forma circolare. Il design è però proprietario e anche in questo caso Cooler Master ha voluto distinguersi dalla concorrenza. Asetek non è stata dello stesso avviso, portando Cooler Master in tribunale per presunta infrazione di brevetto. D’altra parte l’aveva già fatto in passato con CoolIt, quindi tali provvedimenti non ci meravigliano. Da notare la copertura del waterblock, che, seppur di plastica, presenta una particolare lavorazione con motivi funzionali e il logo Cooler Master impresso in bassorilievo.

Il Seidon 120XL presenta un radiatore da 120mm avente 38mm di spessore, una spaziatura delle alette di 1.55mm, uno spessore delle alette di 0.1mm, un numero di setti del radiatore pari a 13, una spaziatura dei setti di 0.8cm, una lunghezza dei tubi di 31cm ed infine di tolleranze a sinistra di 2.4cm e a destra di 1.97cm. Questo comporta un comportamento termico simile a quanto visto sul campo, con i modelli aventi uno spessore simile. In sostanza non si prevedono stravolgimenti della situazione, quindi la differenza potrebbe essere tale in relazione alle ventole, fermo restando le diversità nella base e nel sistema di montaggio, ed ovviamente pompa e tubazioni.

 

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Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante della larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 120mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive che antibatteriche o fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura circolare che funge sia da waterblock che da pompa. Diversamente da altre soluzioni in commercio in questo caso, essendo una soluzione avente un MSRP contenuto, non c’è nessun controllo diretto via software grazie ad un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso le regolazioni precedentemente menzionate. Questi connettori sono presenti su modelli di fascia elevata, quali ad esempio Corsair H100i, mediante determinati software in dotazione.

 

Radiatore, superficie dissipante e tubi

Avendo già fatto presenti le specifiche tecniche e molti dettagli approfonditi, che difficilmente potete trovare in altre recensioni anche di calibro mondiale, vi mostriamo alcuni dettagli del modello. Vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:

 

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Partendo da questi presupposti analizziamo la struttura stessa del radiatore. La struttura è classica, quindi molto robusta, presenta 4 fori per lato per l’installazione di massimo due ventole da 120mm. Le alette sono leggermente più spaziate rispetto ad altri modelli della concorrenza, il che giova a bassi flussi d’aria, però dato lo spessore complessivo del radiatore, come già preventivato qualora fossero utilizzate delle ventole potenti, la situazione permetterà un interessante decremento di temperature sotto carico con ventole potenti; 38 mm non sono affatto pochi e radiatori simili rappresentano allo stato attuale il non plvs vltra per radiatori con AIO con alette in alluminio.

I tubi sono di una tipologia simile ai vecchi modelli Corsair, sebbene ciò sia vero in parte. La lunghezza è quasi due volte tanto ed inoltre la flessibilità sembra essere leggermente migliore, per via di una più robusta implementazione delle tubazioni ruotabili. Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quello che potete osservare direttamente all’esterno, anche se non è chiaro se sia presente una tubazione interna che non permetta quindi al fluido interno di sbattere contro le insenature radiali del tubo stesso. Sarebbe necessario segarlo in due, e si comprende chiaramente che ciò non è ovviamente possibile ai fini della recensione. Facciamo presente che c’è un meccanismo di inserimento dell’acqua nel radiatore, tramite un tubo collettore svitabile. Qualora fosse aperto però la garanzia verrebbe invalidata e data la caratteristica di questi modelli che permette la mancanza di una periodica manutenzione, è assolutamente sconsigliabile aprirla. E’ possibile che serva per fini di riparazione o test pre-vendita o assemblaggio. In sostanza quindi siamo dinanzi ad una soluzione che si differenzia dalle precedenti, certamente più economica delle soluzioni Eisberg, ma di buona qualità. Qualche fotografia dello spessore con le ventole:

 

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NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fù il caso, ad esempio , del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa ; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.

 

Waterblock, base di contatto

 

La base presenta della pasta termica preapplicata, di buona qualità ma con uno spessore forse troppo elevato rispetto al giusto quantitativo che siamo soliti applicare. Il contatto comunque sarà adeguato, sebbene però sia preferibile un sistema del tipo Corsair H100i, che presenta un contatto decisamente migliore.

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto e dell’installazione, che quindi è standard per tutti i dissipatori di questa tipologia:

 

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NOTA QUALITA’ BASE:  una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.

 

Ventola/e in dotazione e rumorosità

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

ventole

 

I due modelli forniti in bundle sono molto validi, sebbene a livello prestazionale riescano ad attestarsi ai livelli della concorrenza, senza eccellere o distanziarsi eccessivamente. Il target di posizionamento sul mercato ha comunque permesso di inserire due discreti modelli, che in un certo senso sembrerebbero essere leggermente meno rumorosi di quelli presenti nell’AIO Antec 920 V4. Ovviamente sono PWM quindi liberamente configurabili. Lo sleeving inoltre è eccellente.

 

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Rumorosità

Senza perderci in inutili feeling personali, vi invitiamo a visionare il valore di dBA dal grafico dei risultati del test di carico termico, e trarre le vostre conclusioni. Sappiate che la velocità di rotazione della/e ventola/e, essendo queste ultime PWM, è perfettamente configurabile quindi anche qualora non si fosse in possesso di un fan controller. Al massimo del regime sarà una soluzione decisamente rumorosa, sebbene comunque ci siano modelli della concorrenza più molesti. A bassi RPM c’è un leggero ticking, il che deriva dalla tipologia del motore ed un chiaro indice infatti è l’MTBF leggermente migliore di quello ordinario. Ne vengono fornite due nella confezione, hanno un sistema di blocco discreto, anche se però una volta assemblate non si bloccheranno perfettamente (è possibile che sia un difetto del nostro sample da recensione quindi vi invitiamo a controllare). Data la presenza dei disaccoppianti in gomma, non c’è nessun problema. Consigliamo di tenere il dissipatore in un range intermedio, al fine di bilanciare prestazioni e rumore.

 


Montaggio

 

Prima di procedere vi invitiamo a rileggere la compatibilità nei capitoli precedenti.

La procedura d’installazione, in questo caso inerente a sistemi Intel, data la natura AIO del dissipatore, è immediata e non presenta problemi di sorta. Innanzitutto bisogna procedere seguendo questi step:

  • smontare il dissipatore boxato INTEL
  • ripulire la pasta termica sopra la CPU
  • posizionare il case orizzontalmente (se avete dei case con l’apertura posteriore dietro alla scheda madre, consigliamo invece di riporto verticalmente e fissare prima il radiatore)

 

In base ai diversi case ed alle vostre configurazioni, dovreste fissare prima le ventole al radiatore, poi installare il radiatore sul cabinet facendo attenzione al posizionamento dei cavi delle ventole e se necessario dotarsi di un comodo connettore binato ad Y che permette l’inserimento in un solo cavo in un connettore a 3 / 4 PIN. Per installare il wateblock sulla CPU, una volta posto un sottile strato di pasta termoconduttiva sulla CPU stessa, è necessario inserire i quattro distanziatori filettati sul socket di montaggio 2011 INTEL. Ecco come si presenta una buona stesura della pasta:

 

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Fatto questo, si passa all’apposizione del waterblock. Facciamo presente però che è necessario assemblare la placca di ritenzione fornita dal produttore ed a tal fine mostriamo le foto dirette del manuale, perché spiegarlo a parole potrebbe sembrare difficoltoso.

 

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In sostanza è necessario inserire un sistema di blocco formato da quattro supporti di plastica a forma ovale, fare in modo che si incastrino sui quattro fori del frontplate e che si girino verso l’esterno per l’installazione sul socket LGA 2011. Successivamente sarà necessario inserire le quattro viti, di grandi dimensioni, e far si che si blocchino con un sistema simile al Push-Pin INTEL. Sono fornite quattro viti per socket, quindi 4 per INTEL e 4 per AMD. Infine è necessario avvitare le quattro viti fino a fine corsa, senza eccedere. Sarebbe opportuno ricontrollare l’impronta ma se la procedura è standard e siete certi di una corretta applicazione potete procedere all’accensione, dopo aver collegato i cavi della pompa e dell’alimentazione ausiliaria della pompa tramite il cavo femmina da 3 PIN sul connettore maschio presente sulla scheda madre. Ecco l’impronta della pasta alla fine del processo:

 

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La compatibilità è garantita con tutte le schede madri e con tutte le RAM, ad elevato e basso profilo senza che verranno occupati slot PCI-E / RAM

 


Sistema e metodologia di test 2011

 

Abbiamo testato il dissipatore sulla nuova piattaforma Intel X79, con socket LGA 2011. Il tutto è stato montato su di un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 24°C. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU il nuovissimo Core i7 3930K da 130W di TDP, in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore.

 

sistema prova

 

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;

NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO spesso viene spalmato un sottile strato pre-applicato nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.

 

piattaforma X79

 

Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.

Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro :

 

parametri

 

I test per il socket 2011 sono stati effettuati con la ventola in dotazione, in queste modalità:

  • in P/Pull al massimo dei giri di rotazione
  • in P/Pull ad 800RPM
  • in P/Pull con due Noctua NF-F12 ad 800 e 1540RPM

NOTA NUMERO TEST: precisiamo che se non doveste trovare dei test ad 800RPM ripartiti per le tre frequenze campione, questo significherebbe che il test termico è fallito, e che quindi non è consigliabile utilizzare questo preset; facciamo presente questo perché altrimenti potrebbe sembrare che il test non sia stato fatto, ma è vero l’opposto. In casi del genere consigliamo di elevare il regime di rotazione e controllare direttamente le temperature, per evitare danni da surriscaldamento della CPU.

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.

 

tabella ventole

 


Risultati del test di carico termico

 

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Questo dissipatore riesce a classificarsi decisamente bene, arrivando al top di performance per categoria e contrastando dissipatori simili come categoria e dimensione. E’ molto valido per CPU aventi un TDP anche di molto maggiore a 130W; da notare che la differenza prestazionale tra le due impostazioni di velocità è bassissima, ragion per cui è consigliabile utilizzarlo con regimi intermedi di rotazione, tendenti al ribasso. Possiamo ritenerci soddisfatti? Assolutamente sì, perché il design proprietario del waterblock probabilmente ha giovato molto, unito al radiatore più spesso del modello 120M.

NOTA: bisogna tenere in mente l’orientamento orizzontale del TPC-800, che gli permette performance migliori rispetto all’orientamento verticale, tipico nella maggior parte dei cabinet.

 

Modifiche e test accessori

Sarebbe possibile cambiare le ventole in dotazione ma ne sconsigliamo la sostituzione perché nel complesso sono valide, soprattutto intorno ai 1300/1500RPM, infatti consigliamo di tenerlo in questo modo, e scordarsi dei programmi di rilevazione delle temperature.

 


Conclusioni

 

oro

 

Prestazioni 4,5 stelle Molto valide considerando l’ingombro davvero ridotto 
Prezzo 4,5 stelle 85 euro 
Design             4 stelle

Classico, anche se potrebbe non piacere la plastica sul waterblock

Bundle 4,5 stelle

Ottimo

Ventola 4,5 stelle Ben due, di buona qualità
Montaggio 5 stelle - copia

Al solito, ottimo

Complessivo 4,5 stelle

 

 

Dopo il rilascio della versione 120M, Cooler Master completa la lineup delle soluzioni compatibili con ventole da 120mm, con questo nuovo modello avente uno spessore maggiorato. Le performance complessive sono notevoli ed il prezzo di commercializzazione è interessante. Sebbene il mercato cominci ad essere saturo di modelli, identici per quanto riguarda il radiatore, prodotti simili garantiscono prestazioni molto elevate in una soluzione facile da gestire, da utilizzare e soprattutto modulabile grazie alle due ventole in dotazione, facilmente sostituibili e potenziabili. La struttura è classica, sebbene sia differente la copertura superiore del waterblock, ed alcuni dettagli interni. Non ci sono problemi nel montaggio e la rumorosità è gestibile, per via delle ventole con un ampio range di RPM. Il prezzo si attesta a circa 85 euro IVA compresa ed è consigliato a tutti coloro i quali vogliono una soluzione compatta, potente e facile da assemblare.

 

Punti di forza:

  • prestazioni elevate
  • buone ventole in dotazione
  • push pull nativo
  • base che non necessita di modifiche
  • tubetto di pasta termica

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

Si ringrazia Cooler Master per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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