Ciao Mondo 3!

PHANTOM-820-introOggi è il giorno di un cabinet che aspettavamo da tempo, il NZXT Phantom 820 Ultra tower; sarà oggetto di una recensione accurata, che sarà caratterizzata da nuove ed interessanti analisi anche sotto il punto di vista termico, ma soprattutto anche visivo, data l’integrazione di un video dimostrativo del sistema di illuminazione HUE, proprietario NZXT. Questo modello si caratterizza per dimensioni davvero elevate, compatibilità estrema e un design all’avanguardia, con soluzioni tecniche allo stato dell’arte. Scopriamolo insieme, a livello estetico, strutturale, acustico e termico! Per la prima volta, sarà analizzato anche tramite il nostro fonometro, con diverse impostazioni, settaggi e distanze. Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

nzxt logo

 

La scalata verso il successo di NZXT inizia nel 2004 a Los Angeles in California, lo scopo dell'azienda è stato sin da subito di realizzare i sogni dei gamers attraverso la progettazione di case in grado di soddisfare ogni esigenza. L'operato di NZXT ha riscosso, nel giro di pochi anni, un notevole apprezzamento, grazie al quale l'azienda è entrata nell'olimpo dei più importanti produttori al mondo e si è espansa costruendo molti stabilimenti negli USA e in Cina. Oltre ai case, NZXT si è fatta notare anche per sistemi di dissipazione, alimentatori e dispositivi di input come il pluripremiato mouse NZXT Avatar S. Abbiamo recensito diversi prodotti di NZXT, tra cui l’ottimo cabinet Phantom 410, l’alimentatore HALE90 da 850W Gold, delle ottime ventole da 120 e 140mm oltre ad un cabinet di eccellente qualità, il modello Phantom 630.

 

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Elenchiamo di seguito le principali caratteristiche del modello:

  • design di nuova generazione “Phantom”, pluri-acclamato
  • bay interni interamente modulari, capaci di un elevata customizzabilità
  • motherboard tray che permette un cablaggio eccezionale, elevato spessore
  • predisposizione posteriore per due SSD
  • supporta soluzioni a liquido high-end e più radiatori contemporaneamente
  • fan controller da 30W per singolo canale, 8 in totale
  • sistema di controllo superiore per le ventole con tre selezioni
  • filtri antipolvere facilmente removibili
  • sistema di illuminazione delle porte I/O posteriori, con switch di accensione
  • supporto a periferiche USB 3.0, 2.0 e card reader SD integrato frontalmente
  • design avanzato che permette performance di raffreddamento elevatissime
  • elevato numero di ventole onboard
  • supporta le schede grafiche più lunghe in commercio
  • supporta i dissipatori più alti in commercio

 

Sono presenti maggiori informazioni sul sito dedicato:

http://www.nzxt.com/product/detail/96-phantom-820-full-tower-caes.html

 

Il prezzo consigliato è di circa 250 euro iva compresa e la disponibilità è immediata.

 

NZXT Phantom 820 Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 250€

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Specifiche tecniche

 

A

 

specifiche

 

 

Riportiamo l’elenco della lunghezza delle moderne VGA, a titolo puramente comparativo:

 

tabella

 

Questione di form factor

Al fine di comprendere meglio le potenzialità del case in esame cerchiamo di capire il significato delle varie sigle relative ai form factor, specialmente i più meno comuni.

 

form factor

 

NOTA E-ATX e SUPERIORI: generalmente i cabinet con tipologia a torre sono compatibili con sistemi aventi lo standard ATX, molti però integrano la compatibilità fino all’ E-ATX, acronimo per Extended-ATX. Sotto questa denominazione vengono spesso raccolte tutte le schede madri con larghezza maggiore rispetto allo standard ATX (mentre la lunghezza rimane fedele allo standard). Nonostante l’E-ATX sia stato definito in ambito server con una larghezza di 13”, la maggior parte delle schede madri per desktop ha una larghezza decisamente inferiore. Una delle più grandi, la Rampage IV Extreme, misura 10.7”. In base a queste denominazioni si fa spesso confusione in base alla compatibilità con gli eventuali cabinet. In alcuni casi potrebbe essere dichiarata una compatibilità con form factor E-ATX, pur non supportando schede madri larghe fino a 13”. In generale, per chi acquista una scheda madre E-ATX desktop non è necessario in realtà tutto questo spazio, quindi non occorre un cabinet conforme allo standard “True E-ATX”. Tale termine, che introduciamo noi per chiarezza, è in realtà equivalente come dimensioni ad un altro standard presente nel mondo server: SSI EEB. L’XL-ATX non è un vero standard ma viene utilizzato per tutte le schede madri con lunghezza superiore allo standard ATX, quindi con più di 7 slot PCI. Le dimensioni possono variare da produttore a produttore e da modello a modello. E’ opportuno far notare che molte schede madri XL-ATX non hanno fisicamente più di 7 slot, ma questi ultimi sono traslati verso il basso per lasciare spazio a CPU e chipset. In questi casi, trattandosi di schede madri Enthusiast, anche la larghezza è generalmente maggiore dello standard. Infine lo standard HPTX è stato coniato da EVGA per identificare le sue mastodontiche schede madri dual socket SR-2 e SR-X, più larghe di una E-ATX e lunghe come una XL-ATX.

Il Phantom 820 permette una compatibilità fino allo standard “XL-ATX”, quindi anche schede madri dual socket per server o workstation con dimensioni standard (E-ATX), o con 9 slot di espansione.

 

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Confezione e Bundle

 

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La confezione esterna non si discosta dalle precedenti di questo marchio, quindi è eccellente: grande quantitativo di informazioni, dettagli e specifiche tecniche. In sostanza, degna di un cabinet di fascia enthusiast. L’imballo è ottimo, anche se presenta del poliuretano espanso solo nella parte superiore mentre ai lati è comune polistirolo; ovviamente all’interno c’è la classica bustina di plastica antigraffio, attorno allo chassis.

 

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Il bundle in dotazione è ottimo e soprattutto ben organizzato, grazie a una confezione al cui interno è ripartita la viteria, per tipologia e dimensione.

 

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Assieme al cabinet viene fornito il seguente materiale:

  • un manuale eccellente
  • una brochure informativa delle soluzioni NZXT
  • una confezione di plastica al cui interno è presente la viteria
  • diverse fascette di cablaggio
  • un adattatore per periferiche da 3.5” in uno slot da 5.25”
  • due tappi per la sostituzione di quelli per sistemi a liquido, non forati
  • una prolunga di alimentazione sleevata nera per la CPU, preinstallata nel cabinet

 

Segnaliamo che è presente la dicitura RoHS; quest’ultima è la normativa 2002/95/CE (chiamata comunemente RoHS dall'inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive), che sebbene sia stata adottata nel febbraio del 2003 dalla Comunità europea, impone alcune restrizioni sull'uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

 


Phantom 820, analisi dell’esterno

 

La versione che abbiamo ricevuto è la Matte Black, quindi integralmente nera, con il pannello frontale dello stesso colore, anche se ovviamente uno dei tratti caratteristici dei modelli Phantom è la presenza di linee trasversali che separano la paratia apribile dalla griglia di ventilazione frontale, inferiore. Sono presenti diverse varianti, caratterizzate dalle seguenti colorazioni: nera (Matte black, oggetto della recensione), grigia (Gunmetal) ed infine bianca (Glossy white). Cabinet del genere, specialmente se è la prima volta che si ha la possibilità di vederli dal vivo, certamente fanno molta impressione, dato che rappresentano il Non Plvs Vltra delle soluzioni PC consumer. La versione 630 che abbiamo già recensito, per certi versi presenta alcune caratteristiche leggermente migliori dell’820, però in compenso il design del modello top di gamma odierno, sono oggettivamente elitarie. Come vedremo, la presenza del sistema di illuminazione HUE è davvero stupefacente, sia per realizzazione tecnica che per risultati finali. In merito alla lavorazione, non si ha l’impressione di avere un cabinet economico, sebbene comunque siano presenti plastiche in ABS. Procediamo all’analisi dei dettagli.

 

Fronte, porzione superiore ed ingressi superiori

 

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Per certi versi, il pannello anteriore del Phantom 820 ricorda la piastra frontale di un cavaliere medioevale. E’ presente una caratteristica linea verticale di separazione al centro, con una angolazione morbida di circa 20 gradi, linee trasversali inferiori con griglia di ventilazione a fori esagonali, un pannello apribile centrale che nasconde le periferiche di espansione da 5.25” ed una linea verticale nella parte destra, che permette l’illuminazione frontale grazie al sistema HUE. Nella parte inferiore c’è un tocco di classe unico, rispetto a cabinet in commercio della concorrenza: è presente una base in acciaio con rilievi angolati, bellissima e molto rigida. E’ certamente un elemento decorativo e funzionale eccellente. Notate nulla alla base? Forse no, ma è presente un pannello estraibile con filtri antipolvere per le ventole inferiori, come d’altronde è presente posteriormente. La finitura è eccellente, è preinstallata una ventola da 200mm frontale ed è anche presente un filtro antipolvere, che però può essere pulito smontando la porzione anteriore (procedura facile, ma sarebbe stato più pratico se fosse stato estraibile dal lato). Durante l’installazione dei fan controller anteriori abbiamo notato però che le varianti con “Fan Knobs”, ovvero potenziometri anteriori, tenderanno a collidere con la paratia frontale, portando ad un piccolo gap. Ciò non comporterà problemi, anche se fondamentalmente è antiestetico. Nella parte frontale, una volta aperto il pannello, troviamo quattro ingressi per periferiche da 5.25”, un lettore di SD (SDHC) superiore ed il sistema di controllo HUE, con un pulsante per scegliere la tipologia dei LED, il colore e l’accensione.

 

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Nella parte superiore sinistra troviamo gli ingressi USB 3.0 (x2) e 2.0 (x4), similmente a quanto visto per il Phantom 630. Nella parte destra invece troviamo il sistema di controllo delle ventole, il pulsante di accensione e quelli relativi alle periferiche audio. E’ presente anche il pulsante di Reset, dietro il pannello frontale però. Come si evince dalle fotografie gli spigoli sono ondulati, ottimamente rifiniti e sono presenti anche delle aperture di ventilazione con motivo esagonale.

 

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Procedendo dall’alto verso la parte posteriore troviamo una grande griglia di ventilazione, caratteristica appunto della serie Phantom. Il tutto è removibile, per l’installazione di modelli addizionali o alternativi.

 

Retro

Posteriormente abbiamo una configurazione tendente al classico, ma sono presenti degli elementi distintivi tra cui una serie di predisposizioni per ventola, con fori di installazione verticali e continui. Questo permette di regolare l’altezza della ventola da 140 o 120mm in corrispondenza del dissipatore ad aria, o del radiatore da 120 o 140mm! Cosa significa questo? Una compatibilità ESTREMA! Lateralmente è presente l’apertura di inserimento della scheda madre e procedendo verso il basso invece troviamo 9 slot di espansione, al cui lato sono presenti quattro aperture circolari gommate per tubazioni di sistemi a liquido aftermarket. Nella parte inferiore è posto ovviamente il foro per l’alimentatore, alla cui base è posto un filtro removibile a scorrimento orizzontale, pratico e veloce.

 

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Fan Controller

Il fan controller è regolabile in base ai pulsanti posizionati frontalmente, in alto a destra. Ogni canale, quattro in totale, ha 15W dedicati e c’è un indicatore LED che si illumina progressivamente in rapporto agli RPM. Le ventole sono già cablate e collegate a questo sistema di controllo nella paratia posteriore ed è possibile regolare fino a 12 esemplari! I cavi sono piuttosto lunghi, permettendo di raggiungere tutto il cabinet, anche se una soluzione simile a quella dello Switch 810, con hub dedicato posteriore, avrebbe reso più ordinato il cablaggio posteriore. E’ possibile anche spegnere le ventole, quindi è consigliabile settarle in base alle vostre necessità, per categoria e posizionamento.

 

Paratia laterale sinistra e destra

La tipologia delle paratie è classica con un telaio in acciaio SECC, ma sono presenti anche due aperture inferiori di ventilazione ed una paratia finestrata superiore. Il foro ventilato posteriore permette l’immissione per la ventola da 200mm mentre quello anteriore per la ventola da 120/140mm posizionata di fronte alle schede grafiche. Lo spessore è ottimo, come la durevolezza. Lo scorrimento orizzontale per la paratia laterale sinistra è buono ma non possiamo dire lo stesso per quella destra, il cui inserimento e la cui estrazione troviamo che siano leggermente problematici. Nel modello 630, si era scelto di adottare una paratia di cablaggio leggermente più larga rispetto a quella del Phantom 820, il tutto a favore della facilità di installazione e cablaggio. Non è presente del materiale fonoisolante. La deformazione posteriore non è presente, nonostante abbiamo notato una forte pressione laterale per la paratia destra, a cablaggio terminato. La verniciatura è ottima.

Particolari della paratia sinistra:

 

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Nella paratia destra non troviamo nulla di sostanziale, se non la paratia di acciaio stessa, quindi non sono necessarie fotografie. Menzioniamo però una caratteristica davvero funzionale ovvero la presenza di lunghe viti centrali posteriori, che permettono una facilissima apertura ed aggancio grazie ad un semplice scorrimento verticale, a molla.

 

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Paratia Inferiore

La configurazione in questo caso è classica, perlomeno per quanto riguarda il posizionamento dell’alimentatore, posteriore. Al di sotto di quest’ultimo è presente un comodissimo filtro antipolvere estraibile da dietro, ed un secondo da davanti per le ventole opzionali. Frontalmente troviamo il supporto in acciaio precedentemente menzionato, di qualità eccelsa e dalla lavorazione impeccabile. Dona una forte rigidità alla struttura, ed il design moderno certamente permette al cabinet di brillare di luce propria, a maggior ragione data la presenza del sistema HUE! Come piedi di supporto troviamo due superfici orizzontali isolanti per le vibrazioni, oltre alla struttura in acciaio frontale che svolge ovviamente la stessa funzione, presentando anch’essa dei gommini antivibrazione. Non è possibile installare rotelle. Una menzione particolare va al supporto per il cage inferiore degli hard disk, che però è removibile dall’interno; è possibile ovviamente installare ventole accessorie, dalla parte inferiore, come vedremo nel capitolo dell’installazione dei sistemi a liquido. I supporti permettono una buona altezza dal terreno, ben superiore allo standard, favorendo il pescaggio di aria dal basso; da notare che l’ingresso della polvere sarà limitato dai filtri posti alla base. E’ quindi possibile posizionare il cabinet anche su una moquette o un tappeto.

 

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Ora passiamo all’analisi della parte interiore.

 


PHANTOM 820, analisi dell’interno, pt.I

 

Mastodontico. Spazioso. Cablaggio disarmante dalla parte anteriore (se rapportato al piano della scheda madre). Cos’altro si può evincere da questa immagine? Innanzitutto anche un altro piccolo dettaglio, ovvero un foro per l’installazione di backplate particolarmente largo, ed una compatibilità con schede madri davvero elevatissima. Questo è il Phantom 820, sulla carta. Svisceriamone insieme i dettagli.

 

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Piatto scheda madre, CPU e cablaggio

Il design del telaio è moderno, e le paratie sono decisamente robuste. Similmente al Phantom 630, presenta dei cage per gli hard disk, uno dei quali però è removibile (quello inferiore); tale caratteristica permette una compatibilità elevata, sulla carta, con radiatori a liquido molto grandi, tra cui modelli da 280mm di lunghezza. Ci sono molti elementi innovativi in quanto nella famiglia Phantom troviamo una predisposizione per ventola da 120/140mm direttamente al lato della paratia degli hard disk, diretta verso le schede grafiche e le RAM, liberamente configurabile. Le aperture per il cablaggio sono numerosissime, ben 11 in totale, considerando anche l’unica non gommata per la presa di alimentazione EPS12V della CPU. La facilità di assemblaggio è estrema, date le generosissime dimensioni. Il piatto della scheda madre è interamente in acciaio, e diversamente da alcuni modelli di cabinet top di gamma degli anni passati, non è removibile. Le 10 aperture rimanenti sono dotate di una gomma molto resistente alla rimozione accidentale, deciso punto a favore dato che non è cosa comune, purtroppo.

 

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Cosa possiamo dire dello spessore posteriore? Purtroppo non lo stesso della parte anteriore, per via di una semplice ragione ovvero la riduzione in spessore rispetto alla versione 630, ed anche la diversità nella tipologia della paratia in quanto nell’830 troviamo uno spessore posteriore “proprio’’ di 1.68cm, anche se però la paratia laterale è bombata in corrispondenza dei cavi posteriori, di circa un centimetro, portando quindi lo spessore misurato a 2.7cm, contro i 3.0 del Phantom 630, che invece sono generali in quanto non è presente la bombatura posteriore. Indubbiamente questo implica il fatto che quest’ultimo è un progetto, se vogliamo, più moderno per alcuni elementi, per cui è  possibile che sia in cantiere una versione migliorata del Phantom 820, chiamata appunto Phantom 830. A parte questo piccolo dettaglio, il modello 820 permette l’installazione di radiatori decisamente più spessi nella parte superiore, direttamente sopra la scheda  madre, cosa non da poco per questa tipologia di cabinet! Il foro di alimentazione della CPU è grande ed oltretutto nella parte posteriore è preinstallata una prolunga di alimentazione! Osserviamo la parte superiore:

 

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Vi mostriamo la parte frontale:

 

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E qui invece la parte posteriore:

 

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Gestione slot 5.25’’ e dischi rigidi da 3.5’’ e 2.5’’

La gestione dei dischi rigidi è molto buona in quanto è presente un sistema che permette un facile controllo delle periferiche, sebbene non siano presenti predisposizioni per sistemi hot-swap. Il sistema di aggancio, per quanto valido, è leggermente lasso, con gli hard disk non installati. E’ presente un sistema di assorbimento delle vibrazioni simile ai modelli Silverstone ed è anche possibile rimuovere il cage inferiore, per poter così installare un radiatore da 280mm, con annesse ventole!

Mostriamo alcune fotografie di questi compartimenti:

 

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Per quanto riguarda le periferiche da 5.25” c’è un sistema proprietario, che permette un installazione immediata, anche se dobbiamo ammettere che è forse leggermente troppo duro, e non permette un serraggio forte delle periferiche. Oltretutto qualora fossero corte, ad esempio nel caso dei fan controller, è necessario utilizzare comunque delle viti; sarebbe opportuno che NZXT integrasse un sistema meno impegnativo, con una compatibilità maggiore e che permetta quindi un maggiore grado di stabilità. Da notare il fatto che il Fan Controller Lamptron FC5V2 non entra perfettamente:

 

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Phantom 820, analisi dell’interno, pt.II

 

Gestione PSU e dissipazione accessoria

Il posizionamento dell’alimentatore è classico, quindi nella parte inferiore e posteriore dello chassis. Sono presenti sei distanziatori gommati antivibrazione e la lunghezza massima consentita è fondamentalmente irrilevante, dato che potete installare anche i modelli più lunghi in commercio, ovviamente però in assenza di un radiatore anteriore. In questo caso, qualora fosse presente un modello da 280mm, come potete osservare nelle fotografie può esserci qualche problema nel cablaggio; a tal proposito si consiglia l’utilizzo di alimentatori sullo stile dell’FSP Aurum Pro 1kW, dotati di connettori SLIM verticali, molto pratici e soprattutto compatibili con questo modello.

 

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Non c’è la predisposizione per un sistema a doppio alimentatore ridondante. L’alimentatore si inserisce facilmente ed il fissaggio avviene tramite consuete viti filettate posteriori tool-less, anche se consigliamo l’utilizzo del cacciavite. Il cablaggio è semplicemente eccelso. E’ un elemento molto importante nella valutazione di un case quindi non possiamo che rimanere assolutamente colpiti dalla tipologia e dalla facilità con cui si gestisce la caotica matassa di connettori e cavi di alimentazione. Un plauso a NZXT per questo ottimo design, similmente a quanto presente nel Phantom 630.

 

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Nel mentre, troviamo una utilità ad un Samsung Note II LTE..

 

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Integrazione di sistemi a liquido

Ora parliamo della compatibilità con i sistemi a liquido, partendo dai radiatori. La seguente tabella vi mostra le tolleranze massime e le predisposizioni spaziali:

 

liquido

 

 

Oltre ad essere presenti quattro fori per impianti a liquido dedicati nella parte posteriore, il cabinet presenta un’ottima predisposizione per questa tipologia di sistemi; nella parte frontale a causa del bay superiore degli hard disk non removibile, non è possibile installare radiatori, però è invece possibile installare modelli da 280 e 360mm nella parte superiore, cosa che nel primo caso non era consigliabile nel Phantom 630 (come si evince dalle fotografie il modello da 280mm arriva a contatto con la scheda madre, anche se dipende dai modelli quindi non è un discorso generale. Prendete le dovute misure) ! Un deciso punto a favore, quindi. Vi mostriamo alcune fotografie, partendo dalla soluzione Phobya 280mm:

 

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Parte superiore:

 

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Nel Phantom 820 c’è senza dubbio spazio a sufficienza per installare un verso arsenale. C’è sempre comunque chi non si accontenta e avrebbe magari desiderato installare un radiatore da 420 sul tetto e da 360 nella base. A scanso di equivoci, un utente si è costruito una “Limousine” con 2 Phantom

 

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Sistema di illuminazione HUE

NZXT ha dotato questo modello di uno dei più complessi ed interessanti sistemi di illuminazione interni per cabinet; il sistema è regolato frontalmente e permette l’illuminazione controllata via LED RGB. Più che descrivere, ve lo facciamo visionare direttamente. Un consiglio, attenzione alle mascelle perché potrebbero cadere a terra. Esagerazioni a parte (tanto sterili quanto doverose), l’integrazione di un sistema del genere è eccelsa, sia in termini strutturali, sia tecnici ed anche estetici. Un particolare su tutti, i LED superiori:

 

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E’ inutile far presente che sono presenti anche dei LED di installazione posteriori, per l’inserimento dei cavi I/O USB, che sono generalmente posti dietro mobili e quindi in antri oscuri. E’ una caratteristica della serie Phantom, il che denota la solita ricerca di NZXT per soluzioni uniche e moderne. Nel video seguente potete visionare i colori e le impostazioni possibili dal pannello frontale:

 

http://www.youtube.com/watch?v=9hArucqkOTI

 


Phantom 820, ventilazione e dissipazione

 

Organizzazione Flussi d’aria - Features

In questo paragrafo riporteremo alcune caratteristiche a livello termico dei cabinet in esame:

LOOP TERMICO: In questo caso si è scelto di utilizzare slot PCI perforati quindi potrebbe essere presente il fenomeno del “negative loop” orizzontale, tale per cui le temperature della scheda grafica possono aumentare a causa del potenziale ricircolo di aria calda dall’esterno. Ciò si verifica quando c’è un fenomeno di pressione negativa, ovvero sbilanciamento tra ventole in estrazione e in immissione, in favore delle prime. Il Phantom 820 presenta quindi una ventola da 200mm frontale in immissione, una da 200mm superiore in espulsione ed una posteriore da 140mm in espulsione. Ciò implica in linea teorica una pressione negativa, il che potrebbe portare al fenomeno precedentemente menzionato. A tal fine, la procedura di test della vga verrà portata avanti sia in maniera standard, sia in maniera prolungata, al fine di verificare la presenza di un eventuale delta prestazionale aggiuntivo.

ISOLAMENTO TERMICO PSU: similmente a quanto riscontrato in soluzioni full tower l’organizzazione dei flussi non permetterà l’immissione di aria calda all’interno del cabinet quindi isolerà termicamente lo scompartimento inferiore, anche se in presenza di un Loop termico è teoricamente possibile tale immissione. Tale scelta costruttiva incide di solito sulle performance di raffreddamento, in quanto limita in parte l’areazione dal basso, che però in questo caso è elevatissima per via delle predisposizioni inferiori e per l’elevata altezza da terra.

VENTILAZIONE LATERALE: è  predisposta una ventola da 200mm, removibile, quindi è presente una grande aerazione verso la scheda madre ed i banchi di RAM, che con forti Tamb tendono a surriscaldarsi se in associazione ad overclock elevati, e carichi termici costanti.

DESIGN A TORRE ATX: una configurazione del genere è classica, quindi vengono bilanciate le performance del sistema verso la CPU, diminuendo però quelle della VGA in quanto il calore generato da quest’ultima, salendo per convezione, ristagna sul PCB della scheda grafica, surriscaldandolo leggermente. In configurazioni Multi-GPU inoltre avremmo un deciso aumento di temperature della prima scheda grafica, posizionata in prossimità del dissipatore della CPU. Per questa ragione è consigliabile un orientamento Silverstone simile a quello delle soluzioni Raven, Fortress 02 o Temjin TJ11, che di fatto annulla questo problema e lo risolve alla radice. Con questo orientamento c’è un parziale isolamento termico dell’alimentatore, e generalmente una buona aerazione degli hard disk, in quanto di solito sono presenti una o più ventole nella parte frontale in immissione. Nel caso di dissipatori passivi, o configurazioni totalmente passive, lo standard ATX è difficilmente consigliabile, a meno che non si adottino soluzioni particolari e molto complesse.

 

Tipologia di ventole utilizzate

La dotazione potenziale del case è notevole, e quella standard è ottima in quanto sono presenti tre ventole da 200mm (rispettivamente superiore, laterale ed anteriore), non LED ed una da 140mm posteriore. Nella seguente tabella vi riportiamo i dettagli dei modelli:

 

parametri 1

 

Il sistema di ventilazione potrà essere configurato a piacimento, sono ben 9 le ventole installabili. Riportiamo una parte della tabella delle specifiche tecniche:

 

configurazione ideale

 

 

La pulizia delle griglie frontali e laterale sinistra, oltre a quella superiore, è leggermente più complicata per via del posizionamento e dell’assenza di filtri estraibili. Il rumore generato dalle ventole è basso quindi non c’è nessun problema.

 


Phantom 820, assemblaggio e cablaggio

 

In questo paragrafo analizzeremo velocemente il montaggio di un sistema Intel, ed il conseguente cablaggio posteriore ed anteriore. Anche per gli utenti poco esperti la procedura è molto facile: per prima cosa dovrete montare l’alimentatore alla base del cabinet, facendo attenzione a passare il connettore di alimentazione supplementare della scheda madre, da 4/8 pin direttamente dietro l’apertura gommata alla base, per farlo passare quindi nella parte posteriore e connetterlo con il cavo preinstallato. Per quanto riguarda la VGA, se il connettore non è molto lungo o se non siete in possesso di prolunghe di alimentazione, è consigliabile lasciarlo anteriormente. Date le dimensioni generose, sarà consigliabile l’utilizzo di prolunghe per i connettori PCIE e per il connettore della scheda madre. Fatto questo consigliamo l’installazione dei dischi rigidi, facendo attenzione a posizionarli in serie nei cage predisposti a scorrimento. Successivamente sarà necessario montare il lettore ottico/fan controller: dovrete togliere una mascherina frontale, una procedura davvero immediata, che è possibile visionare nei capitoli precedenti.

 

00096 phantom 820

 

Fatto questo, e bloccato il lettore tramite il sistema di blocco tool-less, o viteria laterale nel caso dei fan controller, si passa all’installazione della scheda madre. Se si possiede un dissipatore Intel, tramite il solito sistema Push-Pin, sarà possibile installarlo successivamente, altrimenti se volete potete già procedere ad installare il backplate del dissipatore della CPU, facendo attenzione a stendere un sottile velo di pasta termica alla base della CPU stessa. In sostanza, se la vostra scheda madre non è mini-ITX, dovrete prima montare i distanziatori nei fori per il formato ATX, serrarli molto bene – consigliamo una pinza larga 1cm durante quest’operazione, su ogni cabinet – e poi apporre la scheda madre, serrandola con le viti fornite nella confezione. Se avete un dissipatore aftermarket potete utilizzare il foro posteriore, che è molto pratico e vi aiuterà non poco all’atto della procedura. Dopo aver montato il dissipatore sulla scheda madre, sarà necessario montare la scheda video, le RAM ed infine procedere all’assemblaggio dei cavi di connessione del cabinet alla scheda madre. Per fare un lavoro pulito consigliamo l’utilizzo delle fascette restringenti fornite in bundle.

 

00010 phantom 820

 

NOTA: l’illuminazione interna deriva dal sistema HUE proprietario.

C’è stato un piccolo problema nella chiusura della paratia frontale con un fan controller Lamptron FC5V2, vi mostriamo una fotografia dello spessore di questo modello:

 

00001 phantom 820

 


Sistema e metodologia di test

 

Abbiamo testato il Phantom 820 con una piattaforma X58, installando sulla CPU core i7 920 il dissipatore Thermalright TRUE Spirit 120, con temperatura ambiente di circa 24.0°C all’interno del cabinet (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo). L’utilizzo di questo dissipatore sarà esclusivamente in modalità high performance con due ventole Prolimatech BlueVortex da 1550RPM. Verranno effettuati i test esclusivamente in configurazione Push/Pull (P/Pull) al fine di verificare le performance di dissipazione termica all’interno del cabinet, e conseguentemente verificare la tipologia dei flussi d’aria dedicati. Sarà utilizzata anche una GTX 480 EVGA con backplate ed EVGA HighFlowBracket, con dissipatore reference; in sostanza è la scheda video che scalda più di tutte e quindi candidato ideale per la sessione di prova. Al fine di valutare nel miglior modo possibile l'efficienza della dissipazione termica del case, è stato utilizzato un profilo della ventola della GTX 480 con RPM fissi all’85%, tale da permettere una valutazione più accurata della comparativa e dei singoli modelli presi in esame. Verrà confrontata la sua efficienza di dissipazione termica con altri modelli di cabinet di ultima generazione.

 

sistema di prova

 

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;

NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.

Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.

E’ stata utilizzata una sessione di test, alla seguente frequenza di lavoro:

 

parametri

 

Riportiamo i grafici relativi allo spessore ed alla compatibilità:

spessore

 

dissipatori

 


Analisi fonometrica dei sistemi di ventilazione – fonometro

 

In questo capitolo analizzeremo brevemente la procedura di test e l’hardware utilizzato per le passate, presenti e future misurazioni fonometriche. Al fine di darvi un prodotto finale professionale, nei limiti imposti dall’assenza di una camera anecoica, è stato scelto il modello Lutron SL-4013, avente le seguenti caratteristiche tecniche:

 

  • Sonda separata, facile da usare
  • Pesatura A & C, a norme IEC 651 tipo 2
  • Microfono standard da 0.5"
  • Tempo di pesatura dinamico (Fast & Slow)
  • Uscita AC per espansione del sistema
  • Interfaccia seriale RS-232
  • Selezione portata automatica o manuale
  • Disponibile per regolazione calibrazione esterna
  • Microfono a condensatore per un'alta precisione e stabilità termica
  • Funzione memoria per registrare il valore minimo e massimo
  • Ritenuta e massima ritenuta dati
  • Ampio display LCD per una basso consumo e facile lettura anche in ambiente luminoso
  • Componenti a lunga durata ed involucro in plastica ABS leggero e robusto, manovrabile con una sola mano
  • Fornito con sonda, custodia per sonda e manuale

 

lutron specifiche

 

 

Lo strumento si è rivelato davvero molto buono per queste misurazioni, ed ha offerto valori comparabili ed interessanti, il tutto nella completa riproducibilità dei test e nel rispetto delle procedure standard di misurazione, che nel nostro caso risultano essere le seguenti:

  • utilizzo di un cavalletto per il montaggio diretto dell’unità
  • posizionamento della sonda a 30cm dal campione di test
  • test eseguito in un ambiente a dBA fisso di circa 33.2
  • settaggio dell’unità in “Slow mode” e pesatura “A”, con un range da 30 ad 80 dBA

 

Lo strumento è quindi in classe 2 ed è dotato di un’uscita RS-232 che ci permetterà, si spera, in futuro, di analizzare anche le frequenze. La rumorosità viene registrata in relazione agli RPM, derivanti da un Fan controller dedicato della marca Lamptron, il modello FC5-V2.

 

LUTRON

 


Risultati del test e rumorosità

 

test1

 

test2

 

Il case riesce a posizionarsi nella fascia medio alta delle performance, quindi sarà un ottimo modello nel complesso. Rispetto alla versione 630 si perde efficienza di dissipazione termica, ma le funzionalità e lo spazio maggiore sono certamente un grandissimo punto a favore dell’unità. Come potenziali miglioramenti potremmo pensare all’aggiunta di ventole nella parte superiore, alla sostituzione della 230mm frontale in favore di due 140mm ad elevati CFM, ed a possibili integrazioni di sistemi a liquido, che in questo case sono ben accette.

 

Rumorosità

Abbiamo effettuato un test di rumorosità, secondo due impostazioni: High e Low. La prima, con le ventole al massimo della velocità mentre la seconda utilizzando il fan controller integrato nel cabinet e diminuendo gli RPM, e quindi il voltaggio, di tre step. Abbiamo misurato la rumorosità sia frontalmente che lateralmente, con la ventola laterale accesa e spenta, quindi in totale otto test; il case ha ottenuto i seguenti valori, a 50cm di distanza:

 

misurazione fonometrica

 

Ricordiamo che la rumorosità ambientale è pari a 33.3 dBA.

 


Conclusioni

 

oro  design

Prestazioni 4,5 stelle - copia Poliedrico, ottimo per la tipologia
Prezzo 4 stelle - copia Bilanciato, seppure elevato 
Design OUT 5 stelle

Moderno e curato

Design IN 4,5 stelle - copia Moderno, qualche pecca ma nulla di sostanziale
Bundle 4,5 stelle - copia Ottimo, sia per numero che tipologia
Ventole 5 stelle

Eccellenti!

Montaggio 4 stelle - copia Ottimo, ma migliorabile 
Complessivo 4,5 stelle - copia

 

 

 

NZXT è un produttore di primaria importanza nel mercato Enthusiast, e questo cabinet ne è la dimostrazione. Il progetto è in sostanza quanto di meglio disponibile sul mercato e sebbene siano presenti degli elementi che potrebbero essere facilmente migliorati (vedi *), si è dimostrato un brutale concorrente rispetto agli altri modelli in commercio. Features uniche ed interessanti, ad esempio l’illuminazione LED RGB, telaio rigido, design modernissimo ed accattivante e prestazioni eccellenti. Il prezzo è certamente elevato, ma così è la qualità del cabinet, e quindi risulta in linea con quanto offerto dalla casa produttrice. Quali sono i problemi che abbiamo riscontrato? Innanzitutto lo spessore posteriore, da ottimizzare per un cabinet di questa fascia; la bombatura laterale permette un miglioramento ma bisognerebbe utilizzare lo spessore e la paratia del modello 630 (*), che offre quindi un incremento deciso di fruibilità posteriore. Oltre a questo, sebbene i cage del 630 fossero più lassi, meno stabili e solidi, hanno permesso una totale configurabilità, assente in questo caso per via del fatto che è solamente uno a poter essere rimosso, invece che tre. Parliamoci chiaro, sono sottigliezze per utenti smaliziati ed esperti. Cosa può aspettarsi l’utente medio?

 

Un cabinet, passate il termine, della madonna.

http://www.youtube.com/watch?v=x9FMW1jAuPY

 

Il prezzo si attesta a circa 250 euro, un valore appropriato ed in linea con le caratteristiche tecniche. La disponibilità in commercio è immediata.

 

Punti di forza:

  • Gran numero di ventole potenzialmente installabili
  • Design accattivante, moderno
  • Telaio solido e funzionale
  • Qualità costruttiva molto buona
  • Ottima verniciatura e numero di periferiche installabili
  • Ottima compatibilità con radiatori di grandi dimensioni
  • Performance elevate
  • Sistema di illuminazione HUE
  • Fan controller integrato per 12 ventole!
  • Qualità NZXT

Al fine di migliorare la qualità dei prodotti, abbiamo pensato di inserire una serie di consigli  tecnici, di modo che sia possibile visionare i punti da modificare per le prossime revisioni. Si badi bene però che sono considerazioni opinabili e non correlate alle intenzioni del produttore, che ovviamente ritiene, in base alla propria organizzazione dei modelli sul mercato, cosa è giusto fare. XtremeHardware consiglia dunque le seguenti modifiche strutturali:

  • Spessore laterale sinistro e destro da aumentare, rispettivamente di 1 e 2 cm
  • Inserire un sistema di bloccaggio delle periferiche da 5.25” migliore
  • Inserire filtri antipolvere removibili lateralmente sulla paratia frontale
  • Adottare alcuni accorgimenti strutturali della serie Phantom 630
  • Paratia apribile frontale che necessità di una compatibilità con fan controller dotati di manopole sporgenti

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Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

Si ringrazia NZXT e CASEKING.DE per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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