Ciao Mondo 3!

in-win-dragon-rider-whiteCari lettori di XtremeHardware, oggi ci presentiamo la recensione del secondo prodotto InWin giunto in redazione, il cabinet Full Tower E-ATX Dragon Rider. Dopo l’interessante GRone, che è stato premiato con il massimo dei voti, oggi analizzeremo l’altro modello del marchio Taiwanese, che si contraddistingue per un’estetica molto particolare, con colorazione bianca e numerose caratteristiche indubbiamente interessanti. Verrà testato con la nostra rodata e potente piattaforma Intel, basata sul socket LGA 1366 e processori della famiglia Nehalem. Vi auguriamo una buona lettura.

 

 

 

 

In-Win-logo

 

L’azienda Taiwanese “IN-WIN Development Inc”., oltre ad essere un produttore certificato ISO 9001, è attiva da oltre un ventennio nel mercato dell’IT. Il suo target produttivo riguarda cabinet per personal computers, SMPS e sistemi di archiviazione dati, e, stando a quanto viene riportato sul sito principale del marchio, è il provider leader nel settore dei cabinet per assemblatori. Uno dei punti di orgoglio del marchio è fornire all’utenza un elevato servizio post vendita, una elevata regolamentazione di sicurezza nella produzione dei cabinet, oltre al pieno rispetto delle attuali normative comunitarie per quanto concerne il rispetto dell’ambiente. È certificata ISO 14001 e QC080000, per la verifica del rilascio di sostanze altamente inquinanti. Una particolare menzione va fatta al piano di salvaguardia e di gestione delle problematiche ambientali, con il programma “Green Product Development”, e con la promozione di prodotti commerciali che siano proni all’ecologia ed al rispetto delle normative per il riciclo dei materiali utilizzati. A tal fine ricordiamo appunto l’acquisizione delle certificazioni WEEE, RoHS, REACH ed Energy Star's.

 

NOTA ISO9001, tratto da Wikipedia: “con la sigla ISO 9000 si identifica una serie di normative e linee guida sviluppate dall'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO), le quali definiscono i requisiti per la realizzazione, in una organizzazione, di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali, migliorare l'efficacia e l'efficienza nella realizzazione del prodotto e nell'erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione del cliente”.

 

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Il cabinet appartiene alla classe “Full Tower”, ma non è finestrato, sebbene presenti una gigantesca paratia in mesh laterale ed anche delle aperture, sempre in mesh, frontali. Presenta una buona predisposizione per impianti a liquido interni. Oltre a questo permette l’installazione di un ragguardevole numero di ventole, specialmente nella paratia laterale. Elenchiamo di seguito le principali caratteristiche e procediamo dunque all’analisi approfondita:

  • Avanzato sistema di ventilazione
  • gestione delle periferiche moderna, semi tool-less
  • ventola da 220mm dedicata alle schede grafiche ed alla scheda madre
  • Piatto della scheda madre forato, per la massima compatibilità con dissipatori aftermarket
  • Gestione dei dischi modulare e moderna
  • Predisposizione per sistemi a liquido
  • Pannello laterale ventilato
  • Ventola laterale sinistra da 120mm dietro alla scheda madre
  • LED frontali e singola ventola da 120mm

 

Per maggiori informazioni vi mostriamo il link al sito principale:

http://www.inwin-style.com/index.php

 

Ed anche al sito di presentazione dell’unità:

http://www.inwin-style.com/pd_info.php?id=144&iw_lanid=6

 

Il prezzo consigliato è di circa 135 euro iva compresa.

 


 

Specifiche tecniche

 

 

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Confezione e Bundle

 

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Il Dragon Rider si presenta con un confezionamento curato ed accattivante, con un rivestimento colorato. Senza scendere in dettagli, vi mostriamo le fotografie dirette. Particolare menzione comunque va al rivestimento interno in polietilene espanso, ovvero il miglior metodo di imballaggio per questa tipologia di prodotti.

 

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Il bundle in dotazione è buono per un cabinet di questa fascia, tant’è che ci sono anche elementi atipici, tra cui delle prolunghe di alimentazione per il connettore della scheda madre da 8PIN. Sono presenti anche due adattatori molex per le ventole preinstallate, oltre ad un buon numero di viti, fascette e passacavi ad incastro.

 

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Assieme al cabinet è fornito in dotazione:

un foglio illustrativo molto valido, in una bustina di plastica

un sacchetto in plastica contenente viti e distanziatori

fascette di cablaggio

due adattatori molex per due ventole

Connettore per lo speaker

Due prolunghe di alimentazione

 

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Vi mostriamo le fotografie del manuale:

 

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Dragon Rider, analisi dell’esterno

 

Presente in due differenti colorazioni, nera e bianca, quest’ultima è quella che abbiamo ricevuto ed è dotata di una paratia laterale in mesh, quindi ventilata. L’impressione iniziale è più che buona, anche perché dal vivo il cabinet rende molto bene e si nota ad esempio una grande cura per i dettagli, sia nella parte sinistra che nella parte frontale e superiore, dove troviamo addirittura delle plastiche a protezione di singole scalanature di plastica dura. La verniciatura è di buona qualità e complessivamente la rigidità è soddisfacente. Procediamo all’analisi dei dettagli.

 

Fronte e Porzione superiore

 

La parte frontale è caratterizzata da una struttura in plastica dura, su sfondo bianco e dettagli in nero, con 6 slot di espansione per periferiche da 5.25’’ accessibili, anche se sarebbe stato possibile integrarne altri, qualora non fosse stata presente la porzione anteriore comprendente il logo InWin, che è dotato anche di un LED di colorazione blu. Nella parte inferiore è preinstallata una ventola da 120mm. La finitura dei frontalini è in mesh e sono presenti, per ogni slot, due ganci laterali che ne permettono un velocissimo rilascio. La tipologia è ottima, robusta e moderna, ed il tutto risulta davvero pratico. I filtri antipolvere sono fissati direttamente sui singoli coprislot, quindi la procedura di pulizia, per quanto rara ed ipotetica, sarà leggermente difficoltosa.

 

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Nella parte superiore troviamo gli ingressi USB (di cui due USB 3.0), il pulsante di accensione, i jack audio e mike in, due ingressi USB 2.0, due connettori eSATA ed un ingresso FireWire. Come si evince dalle foto la finitura del pannello superiore è eccellente, compresa anche la finitura in alluminio spazzolato nella parte interna. Sono presenti anche dei LED di attività. Non è presente nessuna predisposizione per hard disk SATA, purtroppo. Nella parte superiore è presente un sistema con griglie di ventilazione, che permette di migliorare i flussi d’aria in uscita e di rendere compatibile il cabinet anche con radiatori fino a 240mm.

 

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Paratia posteriore

 

Posteriormente abbiamo una configurazione davvero classica, con una ventola da 120mm e con l’alimentatore nella parte inferiore. Sono presenti 8 slot di espansione PCI che presentano delle piccole aperture d’aerazione; oltre a questo nella parte alta ci sono quattro grandi fessure per l’installazione di tubazioni a liquido ed infine non sono presenti delle aperture laterali per la ventilazione passiva del cabinet, elemento che se vogliamo rappresenta un’occasione mancata in quanto questo spazio si è reso utile ad esempio, in altri modelli della concorrenza, per l’installazione di periferiche verticali o fan controller.

 

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In questo caso si è scelto di utilizzare slot PCI perforati quindi potrebbe essere presente il fenomeno del “negative loop” orizzontale, tale per cui le temperature della scheda grafica possono aumentare a causa del potenziale ricircolo di aria calda dall’esterno. Ciò si verifica quando c’è un fenomeno di pressione negativa, ovvero sbilanciamento tra ventole in estrazione e in immissione, in favore delle prime. Il Dragon Rider è a pressione positiva, ma solo se viene montata la ventola laterale da 22cm. Qualora non fosse così purtroppo si presenterebbe il fenomeno precedentemente esposto.

 

Paratia laterale sinistra e destra

 

Nella parte sinistra possiamo notare la gigantesca paratia in mesh, ventilata, con una ventola da 220mm con LED posizionata sotto il medesimo pannello. La lavorazione e la verniciatura sono ottime. Un particolare degno di menzione è il fatto che è presente un pulsante laterale di accensione del LED della ventola, removibile, ed anche il fatto che è possibile installare fino a 6 ventole da 120mm lateralmente. Purtroppo non sono presenti filtri antipolvere quindi sarà consigliabile di pulire le periferiche interne, e i dissipatori, dopo circa 6-8 mesi di utilizzo. Nella parte interna è presente del materiale fonoisolante, di qualità intermedia; apprezzabile il gesto, ma appare inutile. La fonoisolazione è uno dei processi più impegnativi nella realizzazione di un sistema che appunto isoli i rumori provenienti dall’interno, e se è presente anche la minima apertura, viene compromesso l’intero lavoro, come in questo caso.

Destra (dalla parte frontale)

 

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Sinistra (dalla parte frontale)

 

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La durevolezza è elevata, la rigidità notevole e la chiusura buona, anche se forse leggermente scomoda. Data la rigidità, difficilmente sarà possibile deformarla. Durante l’installazione abbiamo avuto un problema, ma vi mostreremo dopo con precisione e dovizia di particolari.

 

Paratia Inferiore

 

La configurazione è classica anche se sono presenti dei piedistalli che possono essere ruotati. Tali piedini sono in plastica e presentano due gommini antiscivolo preinstallati e circolari. C’è una paratia forata per l’aerazione, con annesso filtro, in prossimità dell’alimentatore e non è possibile installare una seconda ventola frontalmente in immissione. Il filtro dell’alimentatore non è a scorrimento rapido purtroppo, e quindi ciò pregiudicherà in parte la pulizia del cabinet, rendendola più difficoltosa dopo circa un anno di utilizzo. Non possono essere montate rotelle per lo spostamento e la tipologia dei filtri poteva essere migliore, ad esempio sfruttando varianti magnetiche tipo gli ultimi Silverstone.

 

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Ora passiamo all’analisi della parte interiore.

 


 

Dragon Rider, analisi dell’interno

 

Il design dell’interno è particolare e moderno, anche se però abbiamo già visto che ci sono elementi discutibili, purtroppo. La compatibilità comunque è elevata e termicamente sembra essere un cabinet davvero molto valido, perlomeno per quanto riguarda la CPU. Un aspetto che ci ha colpito è la presenza di una paratia di installazione della scheda madre sui generis, ma studiamola nel dettaglio.

 

Cablaggio

 

Il cablaggio interno è soddisfacente, anche se poteva essere studiato meglio in quanto ci sarà un groviglio di cavi nella parte bassa e sarà necessario fare pressione sul pannello laterale all’atto della chiusura, a causa appunto dello spessore elevato dei cavi necessari per l’installazione. Nella zona del piatto della scheda madre siamo su buoni livelli, però sono presenti pochi innesti passacavo e non ci sono gommini antitaglio, anche se dobbiamo ammettere che non servono. Nella parte inferiore e nella parte superiore, data la grande apertura, sarà possibile far passare i cavi senza nessun problema e c’è un grande spazio di manovra. Indubbiamente una struttura così aperta facilita le operazioni quindi è un deciso punto a favore, anche se potrebbe pregiudicare l’estetica interna. Detto sinceramente, quest’ultimo parametro è prestazionalmente irrilevante, quindi perché preoccuparsene? Lo spessore dietro alla CPU è notevole, peccato che sia tale solo per via della presenza di una spaziatura derivante dall’innesto della ventola posteriore da 120mm, infatti per il resto del telaio si ha uno spessore insufficiente, che crea forse troppi problemi. Sarebbe il caso di aumentarlo sia della parte laterale sinistra che destra, come vedremo. Comunque sia è veramente ottimo l’inserimento di prolunghe di alimentazione nel bundle, che sono un deciso punto a favore del modello. Dato che abbiamo utilizzato una scheda madre E-ATX è stato comunque possibile far passare i cavi nelle apposite fessure quindi ciò è un ottimo risultato.

 

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Piatto scheda madre e CPU

 

Il piatto della scheda madre è interamente in acciaio e non è removibile. La stabilità è molto elevata, peccato però che lo spessore del cabinet verso sinistra, quindi verso la ventola da 220mm, sia davvero insufficiente. Al fine dei test è stato necessario rimuovere la ventola laterale da 220mm in quanto andava a collidere con il dissipatore Thermalright TRUE Spirit 120, che di certo non può essere considerato un colosso.

 

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Questo purtroppo è un deciso punto a sfavore di questo modello ed è assolutamente consigliabile aumentare lo spessore fino a 170mm esclusa la ventola laterale, quindi 195mm compresa la ventola da 220mm. La qualità comunque è elevata e il numero dei fori per il passaggio dei cavi sebbene sia basso, viene compensato dalle due gigantesche aperture, inferiore e superiore.

La fessura d’installazione per il backplate posteriore è molto spaziosa e permetterà tranquillamente il montaggio di dissipatori complessi. Lo spazio tra la scheda madre ed eventuali ventole superiori è ottimo, anche se nel caso di radiatori spessi ci sarà qualche piccola ed ovvia complicazione. Sarà possibile montare un radiatore da 240mm in posizione superiore però consigliamo di adoperarne uno della tipologia Slim. È possibile installare fino a due ventole da 120mm.

 

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Gestione slot 5.25’’ e dischi rigidi da 3.5’’ e 2.5’’

 

La gestione dei dischi rigidi è ottima perché sono presenti dei sistemi a sblocco rapido tool-less molto pratici, che però non supportano nativamente SSD. Questi ultimi sono supportati con un singolo adattatore a scorrimento frontale, posto al centro del cabinet. Peccato che sia possibile metterne uno solo. Gli adattatori sono preinstallati in un cassettino removibile in uno slot da 5.25” ed effettivamente è una buona trovata. Mostriamo alcune fotografie di questi compartimenti:

 

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Per quanto riguarda le periferiche da 5.25” c’è un sistema proprietario che permette un’installazione immediata, anche se per quanto riguarda l’installazione di fan controller corti, come ad esempio un Lamptron FC5V2, si avrà qualche problema di stabilità, e sarà necessario installarlo con delle viti a testa lunga, il che implica una perdita di tempo per l’installazione, o l’eventuale rimozione. L’installazione di lettori DVD invece non presenta problemi di sorta.

 

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Sezione Alimentatore

 

Nella parte bassa troviamo l’alloggio per l’alimentatore, che quindi viene installato in una configurazione classica. Non ci sono elementi diversi dallo standard quindi vi mostriamo solamente le fotografie. Sono presenti dei gommini antivibrazione, però invitiamo comunque a fare attenzione all’atto dell’installazione, per evitare di graffiare la scocca dell’alimentatore.

 

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Qui c’è il fenomeno dell’isolamento termico dell’alimentatore: similmente a quanto riscontrato in soluzioni full tower, l’organizzazione dei flussi non permetterà l’immissione di aria calda all’interno del cabinet, quindi isolerà termicamente lo scompartimento inferiore. Se ci fossero state feritoie non forate, superiormente per gli slot PCI, sarebbe stato meglio in quanto c’è il fenomeno già menzionato del loop negativo. Tale scelta costruttiva incide parzialmente sulle performance di raffreddamento, in quanto limiterà il flusso di aria fresca verso l’interno.

 

Integrazione di sistemi a liquido

 

La compatibilità con questi sistemi è possibile nella parte superiore per radiatori fino a  240mm di lunghezza. Oltre a questo sarà possibile installare un radiatore da 120mm posteriormente, sia Slim e sia a doppio spessore. Sono anche presenti dei fori gommati per il passaggio di tubazioni dedicate.

 


 

Dragon Rider, ventilazione e assemblaggio

 

Tipologia di ventole utilizzate

 

 

La dotazione potenziale del case Dragon Rider è molto buona, per via della ventola laterale da 220mm con seriale DFS223012M, avente le seguenti caratteristiche: 12V e 0.23A. Non abbiamo dati di targa però la ventola è silenziosa ed anche a LED blu. Sono presenti complessivamente 4 ventole da 120mm ed una da 220mm. Le prime sono di due tipologie, a LED nella parte sinistra (x1) che riporta il seriale DFS122512L (LED blu, 2.2W) e classiche, con un RPM massimo di circa 1100RPM. Le ventole sono marchiate InWin, ma non riteniamo che siano di produzione propria. Comunque sia risultano essere silenziose. Può alloggiare fino a 11 ventole da 120mm, un quantitativo davvero impressionante! Vi mostriamo le fotografie delle tre ventole da 120mm dello stesso tipo, posizionate posteriormente, anteriormente ed infine nella parte superiore:

 

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Montaggio

 

In questo paragrafo analizzeremo velocemente il montaggio di un sistema Intel, ed il conseguente cablaggio posteriore ed anteriore, rispetto al piatto della scheda madre. Anche per gli utenti poco esperti la procedura è molto facile: per prima cosa dovrete montare l’alimentatore alla base del cabinet, facendo attenzione a passare il connettore di alimentazione supplementare della scheda madre, da 4/8 pin, attraverso l’apertura superiore, quindi facendolo scomparire e passare dietro alla paratia d’installazione della scheda madre, per permetterne il passaggio dal foro superiore sinistro (guardandolo lateralmente). Potrebbero essere necessarie delle prolunghe per il connettore CPU 4+4 pin e per il connettore della scheda madre, ma fortunatamente vengono fornite nel bundle. Fatto questo consigliamo l’installazione dei dischi rigidi, facendo attenzione a posizionarli in serie nel cage predisposto con l’accortezza di posizionarli intervallati da uno slot, per favorirne la ventilazione ed il flusso d’aria verso le VGA. Per separare i flussi di hard disk e schede video, è possibile installare gli hard disk nella parte inferiore del cabinet. Fatto questo sarà necessario montare il lettore CD: dovrete togliere le mascherine frontali, levando la paratia frontale dal basso, e facendo scorrere le paratie frontali.

Fatto questo, e bloccato il lettore tramite il sistema di blocco laterale, si richiude il pannello frontale e si passa all’installazione della scheda madre. Se si possiede un dissipatore Intel, tramite il solito sistema push-pin, sarà possibile installarlo successivamente, altrimenti se volete potete già procedere ad installare il backplate del dissipatore della CPU, facendo attenzione a stendere un sottile velo di pasta termica alla base della CPU stessa. In sostanza, se la vostra scheda madre non è mini-ITX, dovrete prima montare i distanziatori nei fori per il formato ATX, serrarli molto bene – consigliamo una pinza larga 1cm durante quest’operazione, su ogni cabinet – e poi apporre la scheda madre, serrandola con le viti fornite nella confezione. Se avete un dissipatore aftermarket potete utilizzare il foro posteriore, che è molto pratico e vi aiuterà non poco all’atto della procedura. Dopo aver montato il dissipatore sulla scheda madre, sarà necessario montare la scheda video, le RAM ed infine procedere all’assemblaggio dei cavi di connessione del cabinet alla scheda madre. Per fare un lavoro pulito consigliamo l’utilizzo delle fascette restringenti fornite in bundle. Terminata l’operazione vi consigliamo di connettere tutte le ventole che avete a disposizione, perché si presuppone che ne abbiate acquistate delle altre.

Abbiamo già riportato delle fotografie del sistema assemblato nell’In Win Dragon Rider quindi vi suggeriamo di osservare le fotografie delle pagine precedenti.

 

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Sistema e metodologia di test

 

Abbiamo testato il  cabinet con una piattaforma X58, installando sulla CPU Intel Core i7-920 il dissipatore Thermalright TRUE Spirit 120, con temperatura ambiente di circa 24.0°C all’interno del cabinet (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo). L’utilizzo di questo dissipatore sarà esclusivamente in modalità high performance con due ventole Prolimatech BlueVortex da 1550RPM. Verranno effettuati i test esclusivamente in configurazione Push/Pull (P/Pull) al fine di verificare le performance di dissipazione termica all’interno del cabinet e conseguentemente verificare la tipologia dei flussi d’aria dedicati. Sarà utilizzata anche una GTX 480 EVGA con backplate ed EVGA HighFlowBracket, con dissipatore reference; in sostanza è la scheda video che scalda più di tutte e quindi candidato ideale per la sessione di prova. Al fine di valutare nel miglior modo possibile l'efficienza della dissipazione termica del case, è stato utilizzato un profilo della ventola della GTX 480 con RPM fissi all’85%, tale da permettere una valutazione più accurata della comparativa e dei singoli modelli presi in esame.

Verrà confrontata la sua efficienza di dissipazione termica con altri modelli di cabinet di ultima generazione.

 

 

sistema prova

 

Abbiamo misurato le temperature in idle e in full load con il software Realtemp. Le temperature in full load sono state misurate dopo 25 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4. Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.

E’ stata utilizzata una sessione di test, alla seguente frequenza di lavoro:

 

parametri1

 

 


 

Risultati del test e rumorosità

 

test1

 

test2

 

I risultati per la CPU sono ottimi, mentre per le schede grafiche si è raggiunto un risultato leggermente mediocre. È notevole, comunque sia, arrivare per la CPU a tali livelli! Ciò è stato possibile grazie al fatto che fondamentalmente il cabinet Dragon Rider presenta una serie di feritoie di ventilazione praticamente ovunque, che però d’altra parte comporta un elevatissimo ingresso di polvere all’interno; non è affatto una buona notizia. Comunque sia è silenzioso, a patto che si utilizzino ventole silenziose per il dissipatore. In questo caso, essendo due Prolimatech Bluevortex da 1500 e più RPM, il rumore sarà molto elevato. I risultati termici per la tipologia e la fascia di prezzo sono eccellenti.

 

Rumorosità

 

L’isolamento acustico dell’In Win Dragon Rider non è dei migliori, ma bisogna considerare che una paratia è quasi interamente forata. Le ventole fornite in dotazione risultano invece piuttosto silenziose. La rumorosità sarà quindi espressamente funzione dei componenti interni; in idle non riscontriamo problemi.

 


 

Conclusioni

 

argento

 

Prestazioni  4 stelle  Molto valide per un cabinet con configurazione standard 
Prezzo  4 stelle  Buono un full tower anche se non dei più grandi. 
Design OUT  4,5 stelle - copia 2  Molto aggressivo 
Design IN  3,5 stelle  Design abbastanza classico ma efficiente 
Bundle  4,5 stelle - copia 2  Ottimo 
Ventole  5 stelle  Grande numero ed ottima tipologia 
Montaggio  3,5 stelle  Facile ma migliorabile in alcuni punti 
Complessivo  4 stelle 

 

 

L’InWin Dragon Rider ha certamente un design interessante, però sebbene presenti elementi fantastici, ad esempio le performance sulla CPU, al contempo ha dei punti negativi nient’affatto secondari. Il prezzo però è interessante, la dotazione stock di ventole notevole, il layout esterno gradevole ed infine presenta anche un look aggressivo e features avanzate, quali gli ingressi USB3.0 ed una ventola molto grande lateralmente, assieme alla possibilità di montare un parco ventole invidiabile. Il prezzo di vendita è di circa 119 euro IVA compresa, quindi ottimo.

 

Pro

  • Customizzabilità elevata
  • Performance teoriche per la CPU decisamente elevate
  • Silenziosità ottima e potenzialità di cooling notevoli
  • Qualità costruttiva elevata
  • Colore bianco e design moderno
  • Presenza del fonoassorbente laterale
  • Presenza di un gran numero di ventole, anche LED
  • Finiture ottime

 

Contro

  • Non c’è nessun fan controller
  • Performance per la GPU scarsa a default, ma migliorabile
  • Apertura delle paratie laterali leggermente difficoltosa
  • Spessore laterale sinistro e destro da aumentare necessariamente
  • Cablaggio da migliorare
  • E’ necessario aumentare la compatibilità con gli SSD
  • Ingresso di polvere in quantità !

 

Si ringrazia InWin per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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