Ciao Mondo 3!

zero_infinity_freeflowCari lettori di XtremeHardware, oggi analizzeremo il nuovo arrivato in casa Zero Infinity, il modello FreeFlow+. Date le enormi dimensioni, fa parte della tipologia a doppia torre di raffreddamento, ovvero presenta una  struttura centrale molto particolare, caratterizzata da due torri aventi alla base ben 5 heatpipes ad “U” da 8mm ciascuna, della tipologia Direct Touch. Viene corredato da ben tre ventole da 140mm ed è una tipologia particolarmente adatta a cabinet ATX/BTX, per via dei flussi d’aria. E’ dedicato a tutti coloro che desiderano ottenere le migliori performance possibili, una discreta silenziosità (grazie alle sue ventole da 1200RPM/21dBA), senza badare però all’ingombro complessivo, in quanto sarà ai massimi livelli. In configurazione stock ha tre ventole da 140mm, ma ovviamente è possibile rimuoverne alcune o sostituirle qualora fosse necessario; è già predisposto per una poderosa configurazione Push/Pull

 









Questa casa produttrice è una delle nuove realtà nel campo della dissipazione termica ed è stata pubblicizzata molto poco fino ad oggi, sebbene presenti già allo stato attuale un’intera gamma di prodotti interessanti, perlomeno per quanto riguarda, sulla carta, gli schemi di progettazione. E’ un distaccamento della ditta "Eastwood Technology Limited", avente la sede legale in Hong Kong e stabilimenti di produzione in Cina. Questa nuova marca sta cercando di aprirsi un varco in uno dei settori più difficili nel mercato dell’ICT, cercando di massimizzare le performance complessive, ideare prodotti dall’avanzato design e cercando anche di conquistare il mercato gaming, con prodotti dal look aggressivo e dalle feature avanzate.

 

 

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Data la tipologia del prodotto in questione, ovvero un sistema a doppia torre con ben tre ventole da 140mm a corredo, l’abbiamo testato su di una piattaforma Intel X58 con socket LGA 1366 e processore Core i7 920 D0 a tre frequenze: default (2.66GHz), con un leggero overclock (3.4GHz) ed infine al massimo possibile ovvero 4GHz, alzando al contempo i voltaggi sia della CPU che della scheda madre. Data la presenza di ben tre ventole nel bundle, non è stato necessario eseguire test accessori. Zero Infinity ha pensato bene di includere il massimo quantitativo di ventole installabili. Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

Versione potenziata del Phantom Knight, questo nuovo modello cerca di mantenere le stesse caratteristiche costruttive, per quanto concerne la base e la tipologia delle alette,  ma aumentando la superficie dissipante e dotandolo già a default di tre gigantesche ventole da 140x25mm. Data la tipologia di utilizzo sarà necessario essere in possesso di un cabinet dalle dimensioni molto generose, e dato il peso molto elevato sarà necessario installarlo su una scheda madre con un PCB spesso e dotato di un numero elevato di layer. La qualità del prodotto sulla carta sembra essere molto elevata, ma come vedremo purtroppo, data la giovane età della casa costruttrice in questione, ci saranno degli aspetti negativi su cui dovremo porre necessariamente l’attenzione. Come è nostra consuetudine, ci poniamo la domanda: “Riuscirà a soddisfare le nostre esigenze e a non deludere le aspettative iniziali?” Non anticipiamo nulla, se non forse il fatto che le potenzialità ci sono, ma c’è ancora molto su cui lavorare.

 

Sulla confezione del FreeFlow+ non ci sono troppi dati di targa, e anche sul sito principale le informazioni sono alquanto carenti, se non addirittura inesistenti, dal momento che per questo modello non esiste una pagina di riferimento.

Ci limitiamo a riportare un link alla home del sito:  http://www.zeroinfinity.com.hk/

Qui di seguito invece riportiamo la lista dei dissipatori prodotti dall’azienda per il socket 1366, ad aria per configurazioni INTEL:

Lo Zero Infinity FreeFlow+ si può acquistare al prezzo di circa 70 euro  presso il distributore ufficiale europeo, Caseking. Un prezzo congruo alle sue potenzialità, almeno sulla carta.


 

Caratteristiche Tecniche e datasheets

 

Di seguito riportiamo le caratteristiche principali del FreeFlow +:

In questo modello è stato implementato il sistema DTHT ovvero Direct Touch Heatpipes Technology. Con questo sistema si è cercato di migliorare lo scambio termico complessivo tra heatpipes e IHS della CPU. Purtroppo però notiamo subito che sono presenti degli spazi tra le heatpipes, che potrebbero portare a zone morte, compromettendone leggermente l’efficienza.

L’elevata distanza tra le alette permette una ridotta resistenza dell’aria, quindi il dissipatore riuscirà a dare il massimo anche con ventole dalla bassa pressione statica, quindi con bassi RPM della ventola

L’installazione della ventola è facilitata da un comodo sistema ad incastro, basato su staffe metalli che vanno inserite lateralmente al dissipatore. Di buona fattura e resistenti, non creeranno problemi.

 

  • Ventole di buona fattura e potenzialmente silenziose, aventi anche una buona portata
  • Ottima qualità costruttiva
  • 5 heatpipes da 8mm con conformazione ad U, di elevata qualità
  • Heatpipes in rame con alette placcate in Nickel
  • Struttura del dissipatore aerodinamica, tesa a diminuire la resistenza d’aria

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Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%.

 

 

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Nota : LxPxA = Lunghezza x Profondità x Altezza

A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589
 
Alcuni dati relativi alle ventole potrebbero essere non corretti, provenendo da fonti non ufficiali. 

 


 

Confezione e Bundle

 

Partendo dalla confezione, dobbiamo subito precisare che è una delle più interessanti che abbiamo mai ricevuto. La colorazione di fondo è nera ed è presente una colorazione viola su sfondo nero, molto curata e di notevole impatto. E’ stata tanto elevata la cura riposta nel confezionamento che è possibile aprire la parte frontale e visionare direttamente il dissipatore stesso, ed anche la base di contatto, che presenta una superficie con heatpipes della tipologia HDT ovvero a contatto diretto con l’IHS della CPU. Le immagini sono ottime, come lo è la descrizione delle principali caratteristiche tecniche. Purtroppo non possiamo dire lo stesso in merito alle specifiche tecniche, ma comunque è presente tutto il necessario. Data la recente tendenza alla standardizzazione nelle certificazioni di conformità, anche qui è presente la dicitura RoHS; quest’ultima è la normativa 2002/95/CE (chiamata comunemente RoHS dall'inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive), adottata nel febbraio del 2003 dalla Comunità europea, inerente l’imposizione di  restrizioni sull'uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Aprendo la confezione notiamo immediatamente, anche qui, la cura riposta nella protezione delle singole componenti, per prima cosa le ventole; sono riposte in un confezionamento di plastica sito nella parte superiore, al di sotto del quale è presente una struttura in polietilene espanso che protegge il dissipatore da urti o deformazioni locali, all’atto del trasporto.

 

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Lista del materiale che troverete all’interno della confezione (bundle) :

  • il dissipatore
  • il backplate posteriore
  • sei sistemi di bloccaggio per tre ventole in Push/Pull
  • set di brugole e distanziatori per il fissaggio anteriore delle soluzioni AMD
  • set di brugole, viti , distanziatori, e viti filettate a molla, compatibili con i socket INTEL 775-1156-1155-1366
  • 3 ventole da 140x25mm
  • Pasta termoconduttiva Zero Infinity in un pratico tubetto

 

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FREEFLOW+ : analisi strutturale

 

Il FreeFlow+ si presenta come un dissipatore a doppia torre, decisamente alto, moderatamente largo ma molto profondo, rendendo molto problematico il montaggio, il cablaggio interno dei cavi, o eventuali modifiche interne. Presenta una struttura simmetrica ed è possibile posizionarlo nei soliti due modi, uno dei quali però è generalmente sconsigliato ovvero con la ventola perpendicolare alle RAM, nei cabinet di comune concezione ATX / BTX. Rispetto al progetto originario, il Phantom Knight, è aumentata la superficie dissipante ed è stata modificata anche la struttura, cercando di inserirsi nell’agguerritissimo settore dei dissipatori a doppia torre, tipo Noctua NH-D14 o Thermalright Silver Arrow. La compatibilità con banchi di RAM con dissipatori passivi molto alti è molto limitata per via del notevole ingombro frontale. Sulla Asus Rampage II Extreme la ventola va ad intralciare i primi due slot di RAM.

 

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La struttura è molto particolare, ma sono state anche adottate heatpipe Direct Touch posizionate sulla base, che portano il calore verso l’alto disperdendolo sulle alette dissipanti. In questo caso però siamo dinanzi ad un problema, ovvero le heatpipes nella base sono spaziate di circa 1mm, il che comprometterà il trasferimento di calore verso le heatpipe stesse. Come vedremo questo fattore inciderà negativamente sulle performance complessive. Se da una parte la presenza delle heatpipes HDT avrebbe dovuto portare ad una migliore dissipazione complessiva, il fatto che non siano state messe a contatto tra loro è indice dell’adozione della prima tipologia di soluzioni HDT, ormai superata. Da soluzioni come quella che abbiamo visto nella recensione del Cooler Master 412S. La base di contatto non è lappata a specchio ma è perfettamente lavorata, non presentando rugosità o deformazioni . E’ planare e quindi non presenta la convessità propria delle soluzioni Thermalright, che generalmente detengono il primato prestazionale per categoria. La lavorazione è di ottima qualità, la solidità strutturale è molto elevata ed è interessante anche la spaziatura tra le alette, elevata, che permetterà appunto una minore resistenza dell’aria. Infatti in questo caso sono state utilizzate tre ventole che rendono bene nonostante la bassa pressione statica, a regimi contenuti. 

 

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Ottima la qualità delle heatpipe e delle alette, entrambe nickelate, per evitare fenomeni di ossidazione nel tempo. Zero Infinity però non si è limitata a immettere un dissipatore classico a doppia torre in quanto si è cercato di migliorare l’aerodinamica del modello, andando a creare una zona centrale molto particolare a forma di mezzaluna, dove l’aria incanalata permette di dissipare meglio le heatpipes centrali. Ha funzionato ? Probabilmente sì, il problema però è la natura delle heatpipes stesse e la tipologia di contatto della base, che hanno compromesso in parte questo buon progetto. Singolare la concentrazione delle heatpipes nella parte centrale dell’unità, sicuramente per via della progettazione della parte frontale, tesa ad incanalare l’aria verso le heatpipes stesse.

 

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La finitura è decisamente buona, come le impressioni generali, ottima la lavorazione finale delle heatpipe nella parte superiore. Nella parte bassa inoltre potrete notare la presenza di un dissipatore passivo, che permetterà un raffreddamento migliore a bassi carichi.

 

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Il dissipatore presenta 46 lamelle, messe a contatto purtroppo senza la saldatura sulle heatpipe in rame. Questo metodo permette di risparmiare sui costi di produzione ma limita ovviamente il trasferimento termico nei punti dove il contatto non è perfetto. Le lamelle presentano un’elevata spaziatura quindi il flusso laminare d’aria sarà anch’esso di ottimo livello e non saranno necessarie ventole ad elevata pressione statica. Particolare infine è la presenza di punteggiature al disotto delle alette. Questa caratteristica, usata da altri competitor diversamente, porta ad un aumento della superficie dissipante.

Le heatpipe, che attraversano la base con conformazione a U, sono spesse 8 mm e sono cinque, come già accennato.

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Il fatto che siano da 8mm implica che lo spazio complessivo sull’IHS della CPU X58 i7 920 è inferiore a quello di altri concorrenti, andando a pregiudicarne le performance, di quelle più esterne. Questo dissipatore renderà molto meglio con CPU aventi un IHS decisamente largo, quali appunto i nuovi socket Sandy Bridge-E. Purtroppo Zero Infinity non ha reso compatibile questo modello con il socket LGA 2011! Scelta discutibile che probabilmente è stata effettuata per velocizzarne i tempi di immissione in commercio e per ridurne i costi. Un altro punto discutibile di questo dissipatore è la scelta di concentrare le heatpipe nella zona centrale, dove le alette sono ripiegate a mezzaluna. Da un lato ciò compromette l’efficienza delle alette alle estremità del dissipatore, sfruttando poco le grandi dimensioni del dissipatore, gli stessi risultati si sarebbero potuti ottenere con un design più compatto. La scelta di concentrare le heatpipe nella zona centrale comporta una perdita di efficienza dovuta anche al cono d’ombra che si viene a creare dietro al motore, sfruttando di fatto poco la zona retrostante, che corrisponde praticamente ad un quarto della superficie delle heatpipe più calde, le tre centrali. Zero Infinity purtroppo non si è neanche preoccupata di ridurre la dimensione del motore della ventola, adottando soluzioni come quella delle Scythe Slip Stream.

 

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Le tre ventole utilizzate sono il modello DC12V0.12A1200RPM, da 140x140x25mm. Dalle buone prestazioni e dalla buona silenziosità a regimi intorno a 900RPM, ci hanno convinto sotto il punto di vista delle performance, ma non del tutto in merito al silenzio; ottimo il valore complessivo di CFM. Per questa tipologia di dissipatore a nostro avviso si è fatta la scelta giusta e spingersi fino a 1600RPM avrebbe avuto poco senso. In questo caso si è cercato di ridurre il rumore complessivo, settandola a 1200RPM, anche se c’è da dire che rimaniamo comunque dell’idea che il fornire maggiori possibilità all’utente finale, per quanto concerne la regolazione, sia solo che un aspetto positivo. Eccellente il numero di ventole fornito in dotazione, ben tre !!!

 

Cosa possiamo aspettarci quindi da questo dissipatore? Risultati medio-alti, rumorosità non molto elevata, uno spessore mastodontico ed un ingombro elevato, quindi compatibilità ristretta con RAM ad elevato profilo.


 

Montaggio e manuale di installazione

 

La procedura d’installazione, in questo caso inerente a sistemi Intel, è letteralmente da cestinare. Il sistema di ritenzione è scomodo, troppo rigido, il backplate deformabile con una leggera pressione ed infine non sono presenti spaziatori superiori, né sistemi di bloccaggio. Che si prenda spunto dai sistemi di ritenzione di Thermalright e Alpenfohn in quanto sono i migliori in assoluto, perlomeno tra quelli fin d’ora osservati.

In sostanza bisogna montare le viti, allinearle nella parte posteriore del socket, inserire e bloccarle tramite il dissipatore stesso, dopodiché dovrete inserire delle brugole sopra la filettatura delle viti sottostanti e serrare.  Siamo certi comunque che verrà adottato un nuovo sistema, ma comunque, superati i problemi iniziali il dissipatore è stabile e l’impronta di contatto è buona quindi le difficoltà sono solo iniziali. Consigliamo di mettere un quantitativo di pasta termica superiore al normale, per via della tipologia HDT.

 

Riportiamo delle fotografie a montaggio completato.

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Ora rimane solo il montaggio delle ventole, che è da fare al termine del montaggio del dissipatore stesso; bisogna apporre il sistema di bloccaggio sulle fessure di installazione delle ventole e serrarlo nell’apposita fessura laterale. Tale sistema di ritenzione è tutto sommato buono se non per il fatto che le staffe non sono compatibili con ventole da 120mm e per l’eccessiva forza necessaria per l’inserimento delle stesse. Una volta montate le ventole bisogna connettere il cavo di alimentazione della/e ventola/e, ed accendere il computer.

 

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Riportiamo anche il manuale di installazione, in modo da farvi capire la procedura ed aiutarvi nell’installazione, se necessario.

 

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Sistema e metodologia di test

 

Abbiamo testato il dissipatore sul seguente sistema, montato su un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 22.3°C (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo; a titolo informativo riportiamo che anche le passate recensioni erano state fatte a queste temperatura). Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default.

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Abbiamo misurato le temperature in idle e in full load con il software Realtemp. Le temperature in full load sono state misurate dopo 25 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4.

 

 

Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

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I test sono stati effettuati esclusivamente in configurazione Push con la ventola in dotazione, mentre solo successivamente analizzeremo eventuali e possibili variazioni. La velocità di rotazione è stata impostata al massimo del regime di rotazione, 1200RPM, ed a 900RPM.

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.

 

 

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Risultati del test e Rumorosità

 

 

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Questo dissipatore riesce a classificarsi nella fascia media di quelli fin d’ora presi in esame,  è valido anche per CPU aventi un TDP pari a 130W. Vogliamo però precisare che questo è uno stress test, e le temperature sono generalmente inferiori, e di molto in ambito daily-use, non CPU-intensive. Possiamo ritenerci soddisfatti ? Data la tipologia e le dimensioni, solo in parte. C’è da dire che in situazioni normali anche a 4GHz le temperature sono di molto inferiori a quanto riportato, quindi non allarmatevi. Sebbene le ventole stock non siano molto ricercate sono di buona fattura, e permettono di arrivare persino a 4GHz con facilità. Il problema è che ci saremmo aspettati molto di più da questo prodotto, e dobbiamo ammettere che siamo rimasti un pochino delusi, anche se vale quanto detto sopra. Con un utilizzo normale e medio carico, le temperature si sono attestate sui 63°C, a 4GHz.

 

Rumorosità 

Il dissipatore è silenzioso a 900 mentre a 1200 si sente parecchio. All’interno di un cabinet, al massimo del regime (1200 RPM) queste tre ventole si distingueranno. Vogliamo far notare però che impostandole a regimi di rotazione inferiori a 1200 si avrà una soluzione interessante sotto il profilo prestazionale, ma contenuta in termini di rumorosità. Non sono presenti dei disaccoppianti in gomma.

 

Modifiche e test accessori

E’ possibile cambiare la ventola in dotazione, ed eventualmente metterne una o più potenti, oppure ben tre da 140mm di migliore qualità.

Sarebbe inoltre possibile lappare la base di contatto sia del dissipatore e sia dell’IHS della CPU, ma non è un procedura consigliata dato che si perderebbe la garanzia e dato che è comunque una procedura rischiosa se non si è esperti, a maggior ragione per via del sistema HDT, che potrebbe compromettere le stesse heatpipes.

 


 

Conclusioni

 

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Prestazioni 3,5 stelle - copia Buone, ma non eccezionali viste le dimensioni
Prezzo 3,5 stelle - copia Buono se considerate le caratteristiche tecniche principali, ma eccessivo se paragonato alle prestazioni
Design 4 stelle - copia Particolare, ma da ottimizzare per migliorare l’efficienza di dissipazione
Bundle 5 stelle Completo per quanto riguarda la dotazione, curata la confezione nel design
Ventola 4,5 stelle Ottime in numero, buone in qualità
Montaggio 2 stelle - copia Il sistema di ritenzione necessita senza dubbio di migliorie
Complessivo 3,5 stelle - copia  

 

Il primo impatto con questo dissipatore è stato eccellente, se non fosse per il fatto che purtroppo però ci sono state delle scelte progettuali che ne hanno incrinato la validità, ed anche le prestazioni complessive. Il progetto in sé, per essere seriamente valido, dovrà per forza di cose essere migliorato sotto il punto di vista del montaggio, dell’efficienza di dissipazione termica, dell’adozione degli ultimi standard di progettazione HDT ed infine di ventole dalla minore rumorosità in full load.  La cura riposta nella confezione è un chiaro indice della bontà riposta nel progetto, ed il primo impatto è positivissimo. Zero Infinity sarà sicuramente una realtà interessante nel prossimo futuro, quindi non ci sentiamo di bocciare completamente questo modello, sebbene comunque non ci sia stata soddisfazione da parte nostra.

 

Buone le performance e particolare il design, come anche il bundle. Forse il prezzo di vendita, 70€, è eccessivo in quanto la concorrenza è agguerrita, siamo dell’idea che non debba costare più di 60€.

 

Pro

  • Qualità complessiva elevata
  • Pasta termica in tubetto
  • Prestazioni elevate in senso assoluto, ma non relativamente alla tipologia di dissipatore

 

Contro

  • Montaggio da migliorare
  • Prestazioni da migliorare con accorgimenti tecnici che i dissipatori top di gamma non possono non avere

 

 

 

Si ringrazia Zero Infinity e Caseking per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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