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Kingston KC1000 960GB - Primo drive NVMe di Kingston - Sistema di prova e Metodologia di Test

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Kingston KC1000 6

La tecnologia non è un mistero che faccia passi da gigante ogni giorno ne tantomeno lo è l'ampia e veloce diffusione dell'interfaccia di connessione M.2 sulle schede madri odierne. Oggigiorno una scheda madre di fascia media come minimo adotta due slot M.2 proprio per permettere l'utilizzo in singolo o in configurazioni RAID dei sempre più veloci e diffusi SSD NVMe. Protocollo di connessione che silenziosamente ma rapidamente ha surclassato quello AHCI, così come quest'ultimo fece con l'IDE. Di recente il brand statunitense Kingston ha presentato la sua prima proposta NVMe M.2 con il modello KC1000 dotato, dell'annunciato al Computex 2017, controller a 8 canali Phison PS5007-E7. Insieme al controller Phison per il nuovo Kingston KC1000 sono state abbinate Toggle NAND Flash MLC a 15nm di Toshiba per offrire un giusto ''equilibrio prestazionale''. Il Kingston KC1000 come altri modelli ma fra tutti l'HyperX Predator (QUI recensito) è disponibile in versione stand-alone o con relativo adattatore PCI-E HHHL. Le capacità disponibili sono 240GB, 480GB e 960GB. Noi andremo ad analizzare il modello da 960GB in versione stand-alone. Vediamo dunque come si è comportato in questa recensione.

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Abbiamo testato il Kingston KC1000 da 960GB collegandolo al connettore M.2 superiore della nostra scheda madre GIGABYTE Z370 AORUS Ultra Gaming. La scheda madre è equipaggiata con il processore Intel Core i7-8700K ed affiancato da 16GB di RAM Corsair Vengeance LED con frequenza di 3000MHz.

sistema

Per effettuare i test, abbiamo utilizzato l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft ovvero Windows 10 Pro x64 (aggiornato all’ultima release) ed abbiamo usato i seguenti benchmark sintetici:

  • Crystal Disk Mark 6.0.0
  • HD Tune Pro 5.70
  • Atto Disk benchmark 3.05
  • AS SSD Benchmark 1.9.5986
  • Anvil 1.1.0

Corsair

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