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Phanteks Enthoo Evolv Shift - Analisi dell’esterno

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Ulteriori due novità si aggiungono alla serie di case Enthoo di Phanteks. Di cosa stiamo parlando? Ma dei nuovi, super classici e moderni per design e materiali, case Evolv Shift. Phanteks è da sempre attento ai cambiamenti di mercato e ad una forte propensione all’innovazione. Ecco dunque presentati l’Enthoo Evolv Shift e l’Enthoo Evolv Shift X. Due case in formato ITX ad estensione verticale ideali per realizzare il vostro PC da sala che sia un HTPC o un Gaming PC compatto. Oggi noi andremo ad analizzare il modello più ‘’piccolo’’ ovvero il Phanteks Enthoo Evolv Shift. Tale modello si differenzia principalmente dall’Evolv Shift X per la minor altezza mantenendo comunque un buon rapporto spazio interno/dimensioni. Ma scopriamolo meglio in questa recensione.

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Rimosso dalla sua confezione non possiamo non notare subito questo monolite nero di 295 x 390 x 795 mm con un peso a vuoto di ben 9.5 Kg. Ciò ci fa capire come sempre che Phanteks non lesina mai sui materiali e/o assemblaggio. Abbiamo già detto che il Phanteks Enthoo Evolv Shift insieme al fratello maggior Evolv Shift X sono due case ad estensione verticale e con supporto a schede madri in formato Mini-ITX. Ciò rende i due case del brand olandese, ideali per realizzare il vostro HTPC o PC da Gaming per la sala senza venire meno al design. Design che come vediamo è davvero unico, super classico ma allo stesso tempo moderno. Phanteks unisce per l’esterno due pannelli in alluminio satinato (frontale e posteriore) e due in vetro temperato per i pannelli laterali. Inoltre le sorprese non finiscono qui. Infatti Phanteks in ottica di quanto già detto, ha pensato bene di rendere entrambi i modelli posizionabili otre alla più conosciuta posizione verticale anche in quella orizzontale. Dunque potremo posizionarlo o a lato della nostra bellissima TV o monitor, magari Curved da 30 e passa pollici, o steso come fosse un vero è proprio sintoamplificatore, lettore DVD e così via. La colorazione innegabilmente è Full Black La verniciatura inoltre a seconda della luce ricevuta potrà variare tendendo anche al grigio.

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Frontalmente come velocemente detto troveremo un pannello, removibile, in alluminio satinato privo di qualsiasi bay o griglia. Tutto ciò è per avere un aspetto pulito ed essenziale senza sacrificare troppo l’aereazione vista la presenza di griglie lungo i bordi del pannello stesso. Nella parte inferiore troviamo semplicemente il logo Phanteks inciso sul pannello (classico di molti altri modelli).

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Dettaglio superficie pannello e griglie laterali.

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Dettaglio doppia porta USB 3.0

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Ci spostiamo nella parte superiore. Qui troviamo uno sportellino con relativa griglia e filtro antipolvere che con un semplice Click potrà essere aperto, sollevandolo, per accedere alla zona delle connessioni della scheda madre e della scheda video oltre a darci possibilità di organizzare i cavi.

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Dettaglio gancetto

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Dettaglio pulsante di accensione e tasto di gestione illuminazione LED centrale di stato.

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Possiamo inoltre osservare il sistema di ritenzione e tenuta dei pannelli laterali che si basano su due viti superiori Tool-Less per lato.

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Dal top passiamo al secondo pannello (posteriore).

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Nella parte superiore osserviamo il foro da cui potremo far uscire i cavi che connetteremo sulla scheda madre e sulla scheda video Sistema già visto in passato con prodotti SilverStone.

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Nel lato inferiore abbiamo il connettore per collegare il cavo di alimentazione a muro.

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Arriviamo alla zona inferiore caratterizzata da due piedini, posti esternamente, in plastica con relativi inserti gommati per garantire piena stabilità. Presente anche qui una griglia con relativo filtro, questa volta in corrispondenza della ventola di un ipotetico AIO, removibili. Tae pannello inoltre è facilmente removibile per accedere alla zona interna dove posizionare il PSU in formato SFX.

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Passiamo infine ai pannelli laterali in vetro temperato. Pannelli che come vediamo presentano delle false viti di ritenzione.

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Dettaglio superiore e inferiore sistema di ritenzione dei pannelli.

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