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Ventole Noctua Industrial IPPC 24V 120 e 140mm, e accessori Chromax - Sistema e metodologia di test 2016, socket Intel 1366

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2016 01 10 21.36.25Oggi abbiamo il piacere di presentarvi i nuovi modelli di ventole Noctua della serie Industrial IPPC 12 e 24V da 120 e 140mm, oltre all'intera gamma di adattatori colorati della serie CHROMAX. Dopo anni di richieste da parte dell'utenza appassionata, Noctua ha finalmente rilasciato sul mercato degli accessori che permettono una personalizzazione cromatica dei propri modelli di ventole, e come vedrete ha tirato fuori dal cilindro un sistema particolaremente interessante e poliedrico, sebbene costoso. Noctua è il leader in questo settore, indiscusso, quindi è ragionevole aspettarsi un price-premium; oltre agli accessori Chromax verranno esaminate anche le ventole Industrial aventi un voltaggio maggiore. Saranno eseguiti dei test termici su entrambi i modelli, rapportandole alla versione NF-F12 Desktop, utilizzando l'alimentazione a 12V. Ricordiamo che la 24V è utile in ambito server e richiede quindi alimentatori particolari. In tali scenari queste ventole sono semplicemente eccelse, per via dell'elevatissima qualità costruttiva, MTBF e bearing proprietario. In ambito desktop invece stupiscono per la loro silenziosità e qualità in esercizio. Scopriamole insieme, buona lettura.

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Sistema e metodologia di test 2016, socket Intel 1366

Anno nuovo, vita nuova: data l’evoluzione costante delle procedure di test, dei software e fondamentalmente del portale XH, si è ritenuto opportuno integrare alcune modifiche alla procedura di test dei dissipatori, cercando di migliorare le modalità di analisi, ma soprattutto il grado di precisione delle stesse. D’ora in avanti, per quanto concerne le analisi dei dissipatori AIO, e top di gamma ad aria, sarà possibile avere misurazioni con un grado di precisione molto più elevato rispetto al passato, con un deltaT (termico) massimo di 0,1°C (quindi in senso positivo e negativo), rispetto allo 1,0°C precedente. Tale miglioria ovviamente comporta una nuova analisi comparativa, tale da rendere non compatibile le nuove, con le precedenti. Il fine ultimo è fornire dati il più possibile corretti, nei limiti dell’errore sperimentale, ragione per cui si è resa necessaria questa scelta; va da sé che la qualità della recensione stessa, per quanto concerne le misurazioni prodotte, sarà automaticamente migliore. Per quanto concerne i test delle ventole, sono state apportate delle modifiche alla metodologia, ma non alla strumentazione di test che rimane invariata rispetto ai cinque roundup termici precedenti. I modelli saranno quindi recensiti sul dissipatore Thermalright TRUE Copper, uno dei modelli più interessanti mai progettati nel settore dei dissipatori ad aria; sebbene sia uno dei dissipatori più antichi, in termini di progettazione e prestazioni termiche è semplicemente incredibile quanto possa essere ancora valido, e potente. Il suo peso di 1.8Kg implica che non possa essere installato secondo lo stile ATX, ovvero con la scheda madre in verticale. Con questo modello tale scheda madre sarebbe lesionata nel corso del tempo, per via del peso, dato che è interamente in rame. Come abbiamo già dimostrato nel corso delle recensioni fin d’ora (rinnoviamo i test nel prossimo capitolo), il TRUE Copper permette una comparazione diretta sia con dissipatori ad aria top di gamma, sia con dissipatori AIO top di gamma, aventi alette serrate e spesse. Il design è ancora quanto di meglio possibile, d’altronde Thermalright è stato, e si conferma essere, uno dei leader principali nel settore della dissipazione termica.

 

true copper intro

 

A riprova di quanto affermato, dei test di calibrazione con la precedente metodica di test. Si noti lo scarto termico con, rispettivamente, un AIO avente un radiatore classico da 120mm ed uno dei migliori dissipatori ad aria attualmente esistenti (Coolermaster TPC800 su base orizzontale), avente alette serrate e spesse:

 

 

PROVA TRUE COPPER

 

 

 

La piattaforma di test consiste in una ASUS Rampage II Extreme X58, socket Intel LGA 1366. Il tutto è stato montato su di un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 22°C. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU l'Intel Core i7 920 revisione D0, avente un TDP di 130W. Permette di stressare in modo adeguato il dissipatore ed è semplicemente perfetto per i test termici per via di alcune caratteristiche fondamentali tra cui la tipologia di IHS, le sue dimensioni e non ultima per importanza la saldatura interna con il DIE, similmente alla piattaforma Intel LGA 2011. La massima temperatura sostenibile dalla CPU, prima di entrare in Thermal Throttling è 95°C. 

 

METODOLOGIA test skt 1366 3.9GHz del 2016

 

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp in full load, ma sono stati campionati i risultati in base alle nuove metodiche di inizio 2016, aventi standard molto stringenti per quanto concerne il risultato finale  del test. E'stata riposta moltissima attenzione in fase di test, al fine di fornirvi dati reali con il miglior grado di accuratezza possibile, e deltaT ridotti all'osso. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero. I test sono stati effettuati con una sola ventola in configurazione Push. Precisiamo che i test sono stati fatti a due velocità, 800/900 RPM ed al massimo consentito (12V). Questo ci ha portato a fornire una comparativa a parità di RPM, per la maggioranza dei modelli, e quindi fare una stima delle capacità di dissipazione termica. In determinati casi non è stato possibile scendere fino ad 800RPM quindi si è scelto di testare quelle ventole alla velocità minima possibile (900/1000 in base ai casi), simulando un utilizzo silenzioso. Nella parte sinistra del grafico, riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% e quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.

  

NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative, senza contare che si sarebbe fornito un risultato fondamentalmente inadatto a quelle che sono le necessità finali dell'utenza, ed anche fondamentalmente non corretto per via della livera riproducibilità, potenziale, dei suddetti test. 

 

Corsair

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