Ciao Mondo 3!

CM NEPTON 140XL 00035Oggi è il giorno del nuovo dissipatore All In One a liquido in casa Cooler Master, il modello Nepton 140XL. Abbiamo recensito in passato molti modelli AIO di questo produttore, tra cui il Seidon 120XL, ma ci sono delle differenze sostanziali, che ci fanno ben sperare sotto molteplici punti di vista. Riassumendo brevemente quello che leggerete, siamo dinanzi ad un prodotto qualitativamente eccellente, con un bundle di assoluta qualità e con performance di tutto rispetto. Qualche prezzo da pagare c'è, ma lo scopriremo presto. Buona lettura.

 

 

 

 

 

Coolermaster logo

Cooler Master non ha certo bisogno di presentazioni, essendo uno dei marchi più famosi nel settore High-Tech per PC. Componenti top di gamma, grande qualità ed attenzione per i dettagli, ma soprattutto longevità delle componenti e soluzioni all’avanguardia. Abbiamo recensito in passato un dissipatore eccezionale, il TCP-800, poi l’incredibile All-In-One  Eisberg 240L Prestige ed infine i modelli Seidon 120M ed XL.

 

Il dissipatore è stato testato sulla nostra rodata piattaforma di test con socket Intel LGA 2011. Al fine di garantire una suite di test simile a quella dell’utente finale, è stato utilizzato su un processore della famiglia Sandy Bridge-E ovvero il modello 3930K. Dato che il nostro interesse è  replicare le diverse condizioni di utilizzo ed offrirvi un servizio migliore, sono stati eseguiti diversi test approfonditi. Il processore è stato messo sotto carico con il programma Prime95 alle seguenti impostazioni: default, a 4.2GHz e a 4.5GHz.  Sarà analizzata la configurazione stock, comprendente due ventole proprietarie da 140mm in Push/Pull, le quali sono state testate con più impostazioni di velocità. 

 

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Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate ed i dettagli. Data la tipologia di dissipatore, sarà possibile utilizzarlo in tutti i case che permettono il montaggio di una ventola da 140mm, a ridosso della zona dedicata alla CPU. Dato che i radiatori possono differire per alcuni dettagli laterali, vi invitiamo a confrontare le tolleranze in base al capitolo dell’analisi strutturale.

 

Qui di seguito riportiamo il link al produttore

http://eu.coolermaster.com/it/

 

Di seguito invece la pagina ufficiale del prodotto:

http://eu.coolermaster.com/it/cooling/cpu-liquid-cooler/nepton-140xl/

 

Il prezzo proposto ammonta a circa 100 euro, IVA compresa. 

 


Caratteristiche Tecniche e Bundle

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SPECHTECH

 

 

Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordiamo inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10%. A titolo informativo riportiamo il metodo di conversione tra portata in CFM e in metri cubi orari: m^3/h = CFM / 0.589

 

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

SPECHFAN

 

 

 

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Il dissipatore è inserito all’interno di una classica, e notevole, confezione Cooler Master. Il quantitativo di informazioni è elevato e l’imballo decisamente valido, data anche la confezione di generose dimensioni. Il confezionamento interno è derivante da sostanze riciclate, similmente a soluzioni della concorrenza e similmente ai prodotti immessi da CoolIt ed Asetek. Ciò rende possibile ovviare in parte ai seri problemi derivanti dagli imballi di prodotti informatici, che per la loro natura inquinante sono problematici nello smaltimento. Una volta aperta la confezione però è presente un sottile strato di polietilene espanso (PET). La scatola, di forma rettangolare, è molto rigida, ed all’esterno vengono riportate le tolleranze laterali e i dettagli dimensionali, aspetto interessante dato che non è prassi comune. Il manuale in dotazione, altro non è che un gigantesco foglio con i dettagli di installazione. Avremmo gradito un manuale classico ma per ragioni di costo probabilmente non si è scelto di optare per tale soluzione; comunque sia è curato e adatto allo scopo.

 

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Lista del materiale che troverete all’interno della confezione:

  • il dissipatore AIO
  • il manuale illustrativo
  • uno sdoppiatore ad Y per le due ventole
  • Un tubetto di pasta termoconduttiva
  • il  sistema di montaggio per i sistemi Intel / AMD
  • le viti per il montaggio ed i blocchi di aggancio del sistema di ritenzione
  • 8x viti filettate lunghe metalliche per due ventole da 140mm
  • 2x ventole da 140mm, di ottima qualità

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Riportiamo le foto dettagliate del manuale:

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Nepton 140XL: analisi strutturale, ventole e rumorosità

Partendo dal radiatore, rispetto alla versione precedente non sembrano esserci particolari novità, per via della tipologia del contatto tra i setti mediani e le alette dissipanti, ondulate e di tipologia classica. Nonostante ciò, il numero di setti è maggiore a modelli della concorrenza, e ciò significa che la spaziatura interna può essere quindi maggiore, riuscendo a sfruttare meglio ventole ad alti RPM. La struttura del radiatore quindi nel complesso ricorda quella presente negli AIO di fabbricazione Asetek, la quale ricordiamo che ha portato in giudizio Cooler Master per presunte infrazioni di brevetti.

 

CM NEPTON 140XL 00012

 

Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante della larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 140mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX di fascia medio/alta. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive che antibatteriche o fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura quadrata che funge sia da waterblock che da pompa. Diversamente da altre soluzioni in commercio in questo caso non c’è nessun controllo diretto via software grazie ad un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso le regolazioni precedentemente menzionate. Questi connettori sono presenti su modelli di fascia elevata, quali ad esempio Corsair H100i, mediante determinati software in dotazione. A conti fatti, queste caratteristiche aggiuntive sono inutili per la quasi totalità dell'utenza, ragion per cui non ne sentiamo la mancanza. 

 

Radiatore, superficie dissipante e tubi

Il radiatore fa parte della classica tipologia di AIO da 140mm, con la possibilità di installare (retrocompatibile) anche ventole da 120mm. La spaziatura delle alette di è di circa 1.55mm, come il precedente, lo spessore delle alette di 0.1mm, un numero di setti del radiatore però ben maggiore (per via del maggiore interasse), e presenta una lunghezza dei tubi di 31cm.

 

Vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:

 

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Le tubazioni sono di una tipologia simile ai vecchi modelli Corsair, ma con una sostanziale differenza per quanto concerne il diametro interno, in questo caso ben maggiore. La lunghezza non è eccessiva ma la rigidità è medio/alta, ragion per cui sarebbe consigliabile montarlo nel classico posizionamento laterale in una conformazione ATX, ovvero con il radiatore a contatto della ventola in espulsione del case. Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quello che potete osservare direttamente all’esterno, anche se non è chiaro se sia presente una tubazione interna che non permetta quindi al fluido interno di sbattere contro le insenature radiali del tubo stesso. Sarebbe necessario segarlo in due, e si comprende chiaramente che ciò non è ovviamente possibile ai fini della recensione. Facciamo presente che c’è un meccanismo di inserimento dell’acqua nel radiatore, tramite un tubo collettore svitabile. Qualora fosse aperto però la garanzia verrebbe invalidata e data la caratteristica di questi modelli che permette la mancanza di una periodica manutenzione, è assolutamente sconsigliabile aprirla. E’ possibile che serva per fini di riparazione o test pre-vendita o assemblaggio. In sostanza quindi siamo dinanzi ad una soluzione che si differenzia dalle precedenti, certamente più economica delle soluzioni Eisberg, ma sempre di ottima qualità. Qualche fotografia dello spessore con le ventole:

 

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NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fu il caso, ad esempio, del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa ; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.

 

Waterblock, base di contatto

La base non presenta della pasta termica preapplicata fortunatamente e si differenzia molto dal modello Seidon 120XL. La forma quadrata permette di aumentare la superficie di contatto con IHS molto grandi, ed al contempo permette un assemblaggio radicalmente diverso dal precedente, per via della differente tipologia del sistema di blocco basale. Questa diversità ha un forte punto a favore, il montaggio: non è necessario ruotare il dissipatore, diversamente da quanto fatto in precedenza con i modelli simil-Asetek, ragion per cui l'applicazione della pasta termica non sarà sconvolta dal movimento rotatorio. Il contatto è eccellente, come il sistema di montaggio dei fermi laterali, inseriti in una fessura e poi fissati con delle viti.

 

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto. Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto e dell’installazione, che quindi è standard per tutti i dissipatori di questa tipologia:

 

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Da notare la differenza con il modello della serie precedente Seidon 120XL:

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NOTA QUALITA’ BASE:  una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.

 

Ventola/e in dotazione e rumorosità

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

Abbiamo già riportato i dati tecnici nel secondo capitolo quindi ci limiteremo a fornirvi una breve presentazione delle stesse. I due modelli forniti in bundle sebbene siano molto validi, a livello acustico potrebbero creare qualche problema all'utenza più esigente, ragion per cui questo forse è l'unico punto a sfavore del Nepton 140XL. É stato ideato per performance molto elevate, quindi non si presta all'utilizzo ultra silenzioso con le ventole stock. Data la tipologia è comprensibile, anche se forse sarebbe stato opportuno permettere almeno rotazioni inferiori di 150RPM, con un bearing esente dal minimo ticking. Lo sleeving è eccellente.

 

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Rumorosità

Senza perderci in inutili feeling personali, vi invitiamo a visionare il valore di dBA dal grafico dei risultati del test di carico termico, e trarre le vostre conclusioni. Sappiate che la velocità di rotazione della/e ventola/e, essendo queste ultime PWM, è perfettamente configurabile quindi anche qualora non si fosse in possesso di un fan controller. Al massimo del regime sarà una soluzione decisamente rumorosa, sebbene comunque ci siano modelli della concorrenza più molesti (soprattutto per quanto riguarda picchi di frequenza, in questo caso non eccessivi). A bassi RPM (970) si sentono, e c’è un leggero ticking; questa caratteristica deriva dalla tipologia del motore. Ne vengono fornite due nella confezione ed il sistema di blocco è eccellente. Data la presenza di disaccoppianti in gomma preinstallati sulle ventole, non ci saranno problemi a livello vibrazionale. Consigliamo di tenere il dissipatore in un range medio/basso, al fine di bilanciare prestazioni e rumore.

 

 


Montaggio

Prima di procedere vi invitiamo a rileggere la compatibilità nei capitoli precedenti.

 

La procedura d’installazione, in questo caso inerente a sistemi Intel, data la natura AIO del dissipatore, è immediata e non presenta problemi di sorta. Innanzitutto bisogna procedere seguendo questi step:

  • smontare il dissipatore boxato INTEL
  • ripulire la pasta termica sopra la CPU
  • posizionare il case orizzontalmente se il socket è 2011 (se avete dei case con l’apertura posteriore dietro alla scheda madre, consigliamo invece di riporto verticalmente e fissare prima il radiatore)

In base ai diversi case ed alle vostre configurazioni, dovreste fissare prima le ventole al radiatore, poi installare il radiatore sul cabinet facendo attenzione al posizionamento dei cavi delle ventole e se necessario dotarsi di un comodo connettore binato ad Y che permette l’inserimento in un solo cavo in un connettore a 3 / 4 PIN. Per installare il wateblock sulla CPU, una volta posto un sottile strato di pasta termoconduttiva sulla CPU stessa, è necessario inserire i quattro distanziatori filettati sul socket di montaggio 2011 INTEL. Ecco come si presenta una buona stesura della pasta:

 

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Fatto questo, si passa all’apposizione del waterblock. Facciamo presente però che è necessario assemblare la placca di ritenzione fornita dal produttore ed a tal fine mostriamo le foto dirette del manuale, perché spiegarlo a parole potrebbe sembrare difficoltoso.

 

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In sostanza è necessario inserire un sistema di blocco formato dalle quattro viti classiche ad innesto sul socket 2011, poi avvitare i due fermi laterali sulla base del waterblock, innestandoli lateralmente, per poi infine apporre il blocco waterblock/tubi sui quattro fermi precedenti, ed avvitare con i 4 dadi in dotazione.

 

Sarebbe opportuno ricontrollare l’impronta ma se la procedura è standard e siete certi di una corretta applicazione potete procedere all’accensione, dopo aver collegato i cavi della pompa e dell’alimentazione ausiliaria della pompa tramite il cavo femmina da 3 PIN sul connettore maschio presente sulla scheda madre. Ecco l’impronta della pasta alla fine del processo:

 

 

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La compatibilità è garantita con tutte le schede madri e con tutte le RAM, ad elevato e basso profilo senza che verranno occupati slot PCI-E / RAM

 


Sistema e metodologia di test 2011

Abbiamo testato il dissipatore sulla nuova piattaforma Intel X79, con socket LGA 2011. Il tutto è stato montato su di un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 24°C. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU il nuovissimo Core i7 3930K da 130W di TDP, in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore.

sistema prova

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;

NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.

 

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO spesso viene spalmato un sottile strato pre-applicato nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.

Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo stress e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.

piattaforma X79

Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.

Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro :

parametri

 

I test per il socket 2011 sono stati effettuati con la ventola in dotazione, in queste modalità:

  • in P/Pull al massimo dei giri di rotazione
  • in P/Pull al valore di RPM minimo consentito, 970RPM

NOTA NUMERO TEST: precisiamo che se non doveste trovare dei test ad 800RPM ripartiti per le tre frequenze campione, questo significherebbe che il test termico è fallito, e che quindi non è consigliabile utilizzare questo preset; facciamo presente questo perché altrimenti potrebbe sembrare che il test non sia stato fatto, ma è vero l’opposto. In casi del genere consigliamo di elevare il regime di rotazione e controllare direttamente le temperature, per evitare danni da surriscaldamento della CPU.

 

 

 


 Introduzione alla procedura di test per i sistemi di dissipazione termica

Ora analizziamo la procedura di test di Xtremehardware inerente ai sistemi di dissipazione termica.

Data la necessità di compiere misurazioni approfondite per quanto riguarda la rumorosità di questi sistemi, abbiamo acquistato un fonometro molto interessante, che forse in futuro ci permetterà persino di analizzare gli spettri di frequenza dei modelli presi in esame. Al fine di rendervi un servizio migliore, sono state studiate diverse possibilità nella misurazione ed è stato scelto di posizionare la sonda ad una distanza di 30cm. Sebbene quest’ultima possa sembrare dissimile alla distanza media di utilizzo nei normali personal computer, che ammonta di solito ad almeno 50cm, questa distanza ci ha permesso di discernere tra i diversi modelli con una maggiore precisione di fondo, e quindi permettendo anche l’analisi di minuscole differenze che possono esistere tra modelli simili, quasi impercettibili. La rumorosità ambientale è pari a circa 33.2 dBA (con uno scarto del 2.5% in positivo in certi casi) e il microfono è posto frontalmente alla ventola, senza il minimo intralcio o assorbimento del rumore tra i due elementi. Questo implica che in situazioni normali, dove invece la ventola è inserita all’interno di un cabinet, e a maggior ragione sotto a un tavolo, la situazione sarà decisamente migliore sotto il punto di vista armonico, a patto che non ci siano altre fonti di rumore, turbolenza o vibrazione.

I valori mostrati saranno quindi perfettamente comparabili tra loro e forniranno una stima realistica del rumore; oltre a questo le misurazioni sono riportate nella scala dB(A), ovvero il valore di rumorosità è adattato alla curva di sensibilità dell’orecchio umano. Ci teniamo a precisare che sono molti i portali in cui viene misurata la rumorosità tramite fonometri dedicati, purtroppo però sono presenti molte problematiche, ignote ai più, che rendono tali misurazioni approssimative:

  • la presenza di fonometri di dubbia qualità e precisione
  • l’assenza di una corretta calibrazione dello strumento
  • l’assenza quindi di certificati di calibrazione conformi alle normative comunitarie
  • l’assenza di una struttura dedicata, fonoisolante, per il contenimento dei rumori ambientali
  • l’assenza di una corretta scala di misurazione
  • l’assenza del valore della rumorosità ambientale, come parametro di test

Tutti questi elementi purtroppo portano a un’analisi solamente soggettiva della qualità di un prodotto, e come è prassi nel mondo scientifico, le valutazioni soggettive, se non basate su dati sperimentali, hanno ben poco valore. Il nostro fine è fornirvi una stima appropriata, nei limiti della nostra strumentazione e delle nostre capacità. Purtroppo al momento non è possibile attrezzare una camera anecoica propriamente detta, ma siamo in cerca di nuove soluzioni in tal senso.

Noi possiamo garantirvi:

  • la presenza di un fonometro di qualità, preciso e con caratteristiche interessanti
  • la presenza di una corretta calibrazione dello strumento
  • la presenza quindi di un certificato di calibrazione conforme alle normative comunitarie
  • la presenza di una corretta scala di misurazione
  • la presenza del valore della rumorosità ambientale, come parametro di test

Come parametro di test sarà quindi utilizzato il rumore ambientale, pari a 33.2dBA circa. A tal fine riportiamo una scala di valori, utile al fine di parametrare il rumore dei sample in rapporto alla concorrenza, ed ai dBA ambientali.

tabella 1

 

NOTA: tabella di riferimento rielaborata dall’ottimo www.silentpcreview.com

 

 


Analisi fonometrica dei sistemi di ventilazione – Fonometro

In questo capitolo analizzeremo brevemente la procedura di test e l’hardware utilizzato per le passate, presenti e future misurazioni fonometriche. Al fine di darvi un prodotto finale professionale, nei limiti imposti dall’assenza di una camera anecoica, è stato scelto il modello Lutron SL-4013, avente le seguenti caratteristiche tecniche:

  • Sonda separata, facile da usare
  • Pesatura A & C, a norme IEC 651 tipo 2
  • Microfono standard da 0.5"
  • Tempo di pesatura dinamico (Fast & Slow)
  • Uscita AC per espansione del sistema
  • Interfaccia seriale RS-232
  • Selezione portata automatica o manuale
  • Disponibile per regolazione calibrazione esterna
  • Microfono a condensatore per un'alta precisione e stabilità termica
  • Funzione memoria per registrare il valore minimo e massimo
  • Ritenuta e massima ritenuta dati
  • Ampio display LCD per una basso consumo e facile lettura anche in ambiente luminoso
  • Componenti a lunga durata ed involucro in plastica ABS leggero e robusto, manovrabile con una sola mano
  • Fornito con sonda, custodia per sonda e manuale
 

tabella 2

Lo strumento si è rivelato davvero molto buono per queste misurazioni, ed ha offerto valori comparabili e interessanti, il tutto nella completa riproducibilità dei test e nel rispetto delle procedure standard di misurazione, che nel nostro caso risultano essere le seguenti:

  • utilizzo di un cavalletto per il montaggio diretto dell’unità
  • posizionamento della sonda a 30cm dal campione di test
  • test eseguito in un ambiente a dBA fisso di circa 33.2
  • settaggio dell’unità in “Slow mode” e pesatura “A”, con un range da 30 ad 80 dBA

Lo strumento è quindi in classe 2 ed è dotato di un’uscita RS-232 che ci permetterà, si spera, in futuro, di analizzare anche le frequenze. La rumorosità viene registrata in relazione agli RPM, derivanti da un Fan controller dedicato della marca Lamptron, il modello FC5-V2.

Ora procediamo con l’analisi di una ventola generica, ponendo l’attenzione sulle componenti principali, ma soprattutto ai fattori da tenere in considerazione durante la valutazione di un eventuale acquisto, o utilizzo.

LUTRON

 

 

 


Risultati del test di carico termico: default

 

 3.2 DEF

3.2 LOW

 

 


Risultati del test di carico termico: 4.2 GHz

 4.2 HIGH

4.2 LOW

 


Risultati del test di carico termico: 4.5 GHz

4.5 HIGH

 

4.5 LOW

 

Servono commenti? In sostanza, è da acquistare ad occhi chiusi. Peccato per la rumorosità, poiché è l'unico prezzo da pagare. Bisogna comunque far presente che all'interno di un case è ben inferiore, a maggior ragione se fonoisolato (ad esempio il Nanoxia DS5 che verrà recensito a breve, faremo dei test fonometrici apposta)

 

Modifiche e test accessori

Sarebbe possibile cambiare le ventole in dotazione ma la sostituzione è iun relazione alla vostra tolleranza acustica, ed alle vostre necessità termiche. 

 


Conclusioni

 

CM NEPTON 140XL 000100

 

 

oroperformance

 

 

Prestazioni 4,5 stelle Eccellenti 
Prezzo 3,5 stelle 100 euro, indubbiamente elevato
Design             4 stelle

Classico ma migliorato, plastica sul waterblock

Bundle 4,5 stelle

Ottimo

Ventola 3 stelle - copia Ben due, di buona qualità ma rumorose
Montaggio 5 stelle - copia

Al solito, ottimo

Complessivo 4 stelle  

 

Il modello Nepton 140XL ci ha decisamente convinto. Se non fosse stato per l'adozione di ventole forse troppo rumorose per un utilizzo a 970RPM, sarebbe praticamente perfetto. Ad ogni modo, cosa conta in un AIO? Elenchiamo i punti principali di analisi:

 

Il rumore della pompa, in questo caso nullo

La potenza, eccellente

Le dimensioni del radiatore e lo spessore, al top per singola ventola (potete montarlo anche con una sola 140mm)

Il prezzo, elevato, ma in linea con la concorrenza per quanto concerne la potenza complessiva. Consigliamo un 10% in meno

La struttura ed il design della base, eccelse

Il montaggio, immediato e senza problemi di sorta

 

Insomma, acquistabile ad occhi chiusi. E'immediatamente disponibile e se vi serve un modello top di gamma con un format factor da 140mm, questo potrebbe essere un eccellente candidato. Cooler Master, anche in questo caso, ha dato prova della sua indubbia capacità di R&D, similmente a quanto riscontrato in precedenza in materia di dissipatori (TPC800, Serie Seidon e V8GTS). 

 

Punti di forza:

  • prestazioni molto elevate
  • buone ventole in dotazione
  • push pull nativo
  • base che non necessita di modifiche
  • tubetto di pasta termica

 

Puntio a sfavore:

  • Prezzo forse leggermente elevato
  • Piú rumoroso della concorrenza

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

 

Si ringrazia Cooler Master per il prodotto fornitoci in test.

Trinca Matteo

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